Hermann Hesse: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Hermann Hesse==
*Anche un [[orologio]] fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (da ''Il giuoco delle perle di vetro'')
*[[Arte]] significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio. (da ''Klein e Wagner'')
*Chi ha un forte senso individualistico deve riconoscere che la vita è una lotta tra sacrificio e fierezza, tra il riconoscimento sociale e la salvezza della personalità. (da ''Letture da un minuto'', a cura di Volker Michels, traduzione di Maria Teresa Giannelli, Rizzoli, 1983)
*Della sua vita non c'è altro da raccontare. Il resto si è svolto al di là delle immagini e della storia. Da quel bosco non è uscito più. (da ''Il giuoco delle perle di vetro'')
*[[Destino]] e [[carattere]] sono due nomi del medesimo concetto. (da ''La cura'')
*{{NDR|Su ''[[L'idiota]]''}} Egli nega, questo mite Idiota, tutta la vita, tutti i pensieri e i sentimenti, tutto il mondo e la realtà degl'altri. Per lui la verità è una cosa tutta diversa che per loro. La loro realtà, per lui, è come un'ombra. Il fatto di vedere e di pretendere una realtà assolutamente nuova fa di lui loro nemico. [...] [Egli] una o più volte si è trovato sulla magica soglia ove si accetta ogni cosa, dove non solo è vero ogni pensiero remoto, ma anche il suo contrario. La sua innocenza è tutt'altro che innocua, e a ragione gl'altri ne hanno terrore. [...] Non che infranga le tavole della legge, ma le gira solo dall'altra parte e ci mostra che sul retro è scritto il contrario. (da ''Saggi; Poesie scelte'')
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:L'uomo si distingue dal resto della natura soprattutto per uno strato gelatinoso di menzogna che lo veste e lo protegge. (da ''Peter Camenzind'')
*Nella nostra vita frettolosa, assordante, sono maledettamente poche le ore in cui l'anima può diventare [[conoscere se stessi|cosciente di sé stessa]], in cui tace la vita dei sensi e quella dello spirito e l'anima sta senza veli davanti allo specchio dei ricordi e della coscienza. (da ''Notti insonni'')<ref name=ozio>In Hermann Hesse, ''Il piacere dell'ozio'', a cura di Paola Sorge, Newton, 1995. ISBN 88-7983-991-8.</ref>
*Non sapevano, invece, che questo ordinamento delle cose non è affatto ovvio, che presuppone una data armonia fra mondo e spirito la quale può sempre essere turbata, che la storia universale non aspira, tutto sommato, a ciò che è desiderabile, bello e ragionevole, ma tutt'al più lo tollera come eccezione. (da ''Il giuoco delle perle di vetro'')
*Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di [[totalitarismo]]. (da ''Letture da un minuto'')
*Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso. (da ''Klein e Wagner'')
*Perciò mi sembra che si debba coltivare l'[[regalo|arte del regalare]] anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l'amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote. (''L'azzurra lontananza'', da ''Il vagabondo'')
*Poter addormentarsi quando si è stanchi e poter deporre un peso che si è portato per tanto tempo, è una delizia, è un fatto meraviglioso. Da quando abbiamo scavato la fossa [...] sono stato più lieto e soddisfatto di quanto non lo fossi da molti anni. (da ''Il Giuoco delle perle di vetro'')
*Solo chi ha necessità di un tocco delicato, sa toccare con [[delicatezza]]. (da ''Notti insonni'')<ref name=ozio/>
*Stare a riflettere e scervellarsi conta poco, perché poi si fa ciò che si pensa, ma ogni passo, in fondo, è senza riflessione, così come lo vuole il cuore. (da ''Knulp'')
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Anche le formiche combattono guerre, anche le api hanno Stati. La tua anima cerca altre vie e quando non riesce a proseguire per te non sboccia al felicità.<br />
{{NDR|Hermann Hesse, ''Il coraggio di ogni giorno'', a cura di Volker Michels, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1990}}
 
===''Il giuoco delle perle di vetro''===
===[[Incipit]]===
In questo libro abbiamo intenzione di registrare il materiale biografico che si è potuto trovare su Josef Knecht, il Ludi Magister Josephus III, come è chiamato negli archivi del Giuoco delle perle di vetro. Non ci nascondiamo che questo tentativo è o sembra un poco in contraddizione con le vigenti norme e consuetudini della vita spirituale. Tanto è vero che uno dei supremi princìpi di questa è la soppressione dell'individualità, l'inserimento possibilmente perfetto della persona singola nella gerarchia dell'autorità pedagogica e delle scienze.
 
===Citazioni===
*Anche un [[orologio]] fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (da ''Il giuoco delle perle di vetro'')
*Della sua vita non c'è altro da raccontare. Il resto si è svolto al di là delle immagini e della storia. Da quel bosco non è uscito più. (da ''Il giuoco delle perle di vetro'')
*Non sapevano, invece, che questo ordinamento delle cose non è affatto ovvio, che presuppone una data armonia fra mondo e spirito la quale può sempre essere turbata, che la storia universale non aspira, tutto sommato, a ciò che è desiderabile, bello e ragionevole, ma tutt'al più lo tollera come eccezione. (da ''Il giuoco delle perle di vetro'')
*Poter addormentarsi quando si è stanchi e poter deporre un peso che si è portato per tanto tempo, è una delizia, è un fatto meraviglioso. Da quando abbiamo scavato la fossa [...] sono stato più lieto e soddisfatto di quanto non lo fossi da molti anni. (da ''Il Giuoco delle perle di vetro'')
 
==''Il lupo della steppa''==
===[[Incipit]]===
Questo libro contiene le memorie lasciate da quell'uomo che, con una espressione usata sovente da lui stesso, chiamavamo il "lupo della steppa". Non stiamo a discutere se il suo manoscritto abbia bisogno di una prefazione introduttiva; io in ogni caso sento il bisogno di aggiungere ai fogli del ''Lupo della steppa'' alcune pagine dove tenterò di segnare i ricordi che ho di lui. È poca cosa quello che so, e specialmente il suo passato e la sua origine mi sono ignoti. Tuttavia ho avuto della sua persona un'impressione forte e, devo dire, nonostante tutto simpatica.<br />
{{NDR|Hermann Hesse, ''Il lupo della steppa (Der Steppenwolf)'', traduzione di Ervino Pocar, Oscar Mondadori, 1999. ISBN 8804460350}}
 
===Citazioni===
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*Tutta la vita è così, caro mio, e bisogna prenderla com'è; e chi non è asino ci ride. La gente come lei non ha il diritto di criticare la radio o la vita. Impari prima ad ascoltare! Impari a prendere sul serio quello che merita di essere preso sul serio, e a ridere del rimanente! O ha fatto lei qualche cosa di meglio, qualche cosa di più nobile, di più savio, di più fine? Nossignore, non l'ha fatto. Lei, signor Harry, ha fatto della sua vita la storia di un'orrida malattia, della sua intelligenza una disgrazia.
*Deve imparare ad ascoltare questa maledetta musica della radio della vita, deve rispettare lo spirito che vi si cela e ridere di questo strimpellio. Altro non è richiesto.
 
===[[Explicit]]===
Io non posso e non voglio, beninteso, prescrivere ai lettori come abbiano da intendere il mio racconto. Ne faccia ognuno ciò che risponde e serve al suo spirito! Mi piacerebbe però se molti di loro notassero che la storia del lupo della steppa rappresenta, sì, una malattia e una crisi, ma non verso la morte, non un tramonto, bensì il contrario: una guarigione.
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===''Gertrud''===
Se dall'esterno percorro con lo sguardo la mia vita, essa non appare particolarmente felice. Meno che mai mi è possibile, tuttavia, giudicarla infelice, malgrado ogni errore. Ma infine, è davvero stolto preoccuparsi di felicità e infelicità, giacché a me sembra che farei maggiore difficoltà a privarmi dei giorni più infelici anziché di tutti quelli sereni, Se in una vita umana importa accettare consapevolmente l'ineluttabile, gustare appieno il bene e il male e conquistare oltre al destino esteriore anche uno interiore più autentico e non casuale, la mia vita non è stata né povera né cattiva.
 
===''Il giuoco delle perle di vetro''===
In questo libro abbiamo intenzione di registrare il materiale biografico che si è potuto trovare su Josef Knecht, il Ludi Magister Josephus III, come è chiamato negli archivi del Giuoco delle perle di vetro. Non ci nascondiamo che questo tentativo è o sembra un poco in contraddizione con le vigenti norme e consuetudini della vita spirituale. Tanto è vero che uno dei supremi princìpi di questa è la soppressione dell'individualità, l'inserimento possibilmente perfetto della persona singola nella gerarchia dell'autorità pedagogica e delle scienze.
 
===''L'azzurra lontananza''===