Baltasar Gracián: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Gracian-portrait.jpg|thumb|Baltasar Gracián y Morales]]
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'''Baltasar Gracián y Morales''' (1601 – 1658), scrittore spagnolo.
 
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*Un uomo privo di [[istruzione]] è un mondo al buio. (da ''Il sapere e il valore concorrono entrambi a dar grandezza'', p. 35)
*L'aver fede nella [[gratitudine]] vile significa derubare la speranza nobile: questa ha sempre buona memoria, mentre quella è facile all'oblìo. (da ''Far dipendere gli altri da sé'', p. 35)
*La [[fortuna]] si desidera e talvolta perfino si aiuta; la fama, bisogna sudarsela. (da ''Fortuna e fama'', p. 37)
*L'artificio offre rimedio al male e perfeziona il bene. (da ''Natura e arte; materia e opera'', p. 38)
*[...] degli [[amicizia|amici]] bisogna farsi dei maestri, unendo l'utile dell'apprendere con il piacere del conversare. (da ''Trattare con chi può insegnarci qualcosa'', p. 38)
*Milizia è la vita dell'uomo, contro la malizia dell'uomo. (da ''Operare intenzionalmente, sia con franchezza, sia con doppiezza'', p. 39)
*La [[conoscenza|scienza]] non sostenuta dal senno è raddoppiata follia. (da ''Sapere, ma con buona intenzione'', p. 41)
*Ottiene di più una mente mediocre grazie all'applicazione che un ingegno eccellente senza di essa. La [[reputazione]] s'acquista a prezzo di fatica; e ciò che costa poco vale anche poco. (da ''Applicazione e genialità'', p. 41)
*La [[speranza]] è la più grande falsificatrice della verità [...]. (da ''Non intraprender nulla dopo aver suscitato eccessiva aspettazione'', p. 42)
*Le cose seguono le loro vicende, e persino per l'eccellenza vi è una moda. Ma la [[sapienza]] ha in sé un vantaggio, ed è che è eterna, e se anche questo non è il secolo per lei, altri molti lo saranno. (da ''L'uomo appartiene al suo tempo'', p. 42)
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*C'è chi stima i [[libro|libri]] dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che di ingegno. (da ''Badare più all'intensità che all'estensione'', p. 45)
*Una scorpacciata di generici plausi non soddisfa il [[saggezza|saggio]]. Vi sono alcuni talmente avidi di popolarità, da riporre ogni diletto non già nelle soavissime brezze di Apollo, ma nell'alito del volgo. (da ''Non esser volgare in nulla'', p. 45)
*[...] l'uomo prudente va con i piedi di piombo e preferisce peccare per difetto che per [[eccesso]]. Le vere eccellenze sono rare; conviene quindi temperare la lode. (da ''Non esagerare mai'', p. 51)
*Il [[prudenza|prudente]] rifugge tanto dall'esser [[contraddizione|contraddetto]] quanto dal contraddire: tanto è rapido e pronto nel censurare, quanto è cauto nel dar pubblicità alla censura. Il [[pensiero]] è libero e non si può né si deve violentare; si rifugia nel sacro asilo del silenzio, e se talora si rivela, lo fa all'ombra di pochi prudenti e saggi. (da ''Pensare come i meno e parlare come i più'', pp. 52-53)
*La maggior perfezione delle [[azione|azioni]] è assicurata dalla padronanza di sé con cui si fanno. (da ''Usare degli accorgimenti, ma non abusarne'', p. 53)
*Uno dei grandi privilegi della [[saggezza]] è quello di non scomporsi mai. (da ''Non scomporsi mai'', p. 56)
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*Gran vantaggio è quello d'esser primi a giocare, perché a [[carta da gioco|carte]] uguali si vince. (da ''L'eccellenza dell'essere primo'', p. 61)
*È meno dannosa la cattiva esecuzione che l'[[indecisione|irresolutezza]]. (da ''Uomo risoluto'', p. 66)
*La [[Stoltezza]] si caccia sempre avanti impetuosamente, giacché tutti gli sciocchi sono [[audacia|audaci]]. (da ''Abilità nel tentare'', p. 69)
*L'[[orecchio]] è la seconda porta<ref>La prima è la vista. Bisogna credere prima a quello che si vede con i propri occhi, poi a ciò che si ode o si sente dire. {{cfr}} ''Oracolo manuale e arte di prudenza'', nota a p. 69.</ref>della verità, ma è la porta principale della menzogna. (da ''Attenzione ad essere informati'', p. 69)
*La [[passione]] tinge dei propri colori tutto ciò che tocca [...]. (da ''Attenzione ad essere informati'', p. 70)
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*Il [[saggezza|saggio]] sa farsi dell'avversione altrui uno specchio più fedele che quello dell'affetto [...]. (da ''Sapersi servire anche dei nemici'', p. 71)
*Grande [[infelicità]] è non servire a nulla, ma non minore infelicità è servire a tutto [...]. (da ''Non fare il due di briscola'', p. 72)
*Quanto più fa luce una [[torcia]], tanto più si consuma e tanto meno dura. (da ''Non fare il due di briscola'', p. 72)
*È assai facile farsi cattiva [[fama]], perché il male è sempre credibile e si fatica molto a cancellarlo. (da ''Prevenire le voci maligne'', p. 72)
*L'indugio del [[prudenza|prudente]] gareggi con l'acume del perspicace: con chi ha occhi di lince per scrutare il pensiero, si usi l'inchiostro di seppia per nascondere il proprio intimo. (da ''Dominare la volontà'', p. 77)
*È una [[regole dai libri|massima]] ben nota ai saggi: abbandonare le cose prima che esse ci abbandonino. (da ''Non aspettare d'essere un sole che tramonta'', p. 82)
*Il gusto universale ha il primo voto in ogni ordine di cose. E perciò è giocoforza seguirlo per il momento e proporselo a modello; bisogna adattarsi al presente, anche se ci par meglio il passato [...]. (da ''Vivere secondo la moda'', p. 86)
*Le mancanze non si avvertono soltanto in chi si fa notar poco. (da ''Non farsi libello''<ref>Libro verde nel testo. Così era definito il registro in cui erano contenuti i nomi e l'ascendenza degli ebrei e dei musulmani convertiti al cristianesimo. {{cfr}} più dettagliatamente ''Oracolo manuale e arte di prudenza'', nota a p. 89.</ref>'' contro gli altri'', p. 89)
*Il credito si fonda più sulla cautela che sui fatti, e perciò se uno non è casto sia almeno cauto.<ref>''Nisi caste, saltem caute'': ''Se non castamente, almeno con cautela'', detto latino. {{cfr}} ''Oracolo manuale e arte di prudenza'', nota a p. 89.</ref>. (da ''Sciocco non è chi commette la sciocchezza, ma chi, dopo averla commessa, non la sa nascondere'', p. 89)
*I doveri dell'[[amicizia]] ammettono una sola eccezione: quella di non confidare all'amico i propri [[difetto|difetti]], che, se fosse possibile, non dovrebbero esser confidati neppure a se stessi. (da ''Sciocco non è chi commette la sciocchezza, ma chi, dopo averla commessa, non la sa nascondere'', p. 89)
*Le cose non vengono tenute in conto per quel che sono, ma per quel che appaiono. (da ''Fare e far figurare quel che si fa'', p. 91)
*[...] il [[medico]] sapiente deve essere tanto esperto per prescrivere un rimedio quanto per non prescriver nulla; e a volte l'arte somma consiste proprio nel non adottare nessuna medicina. (da ''L'arte di lasciar correre'', p. 94)
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*Val meglio essere ingannati sul prezzo che sulla qualità della merce. (da ''Non ingannarsi nel giudicar le persone'', p 104)
*La distanza giova a purificare certi difetti che di presenza risultavano intollerabili. (da ''Saper usare degli amici'', p. 104)
*Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'[[amicizia]] moltiplica i beni e ripartisce i mali.<ref>Citato nell'episodio 18 della nona stagione di ''[[Criminal Minds]]'': «L'amicizia moltiplica le cose belle della vita e diminuisce quelle brutte.»</ref> (da ''Saper usare degli amici'', p. 105)
*L'[[invidia|invidioso]] non muore in una volta sola, ma tante volte quante l'invidiato vive salutato dal comune plauso [...]. (da ''Saper trionfare sull'emulazione''<ref>La morale gesuitica considera l'emulazione estremamente affine all'invidia e, in quanto tale, un vizio.</ref> ''e sulla malevolenza'', p. 106)
*C'è sempre tempo per lanciare una parola, ma non sempre per riprenderla. Bisogna parlare come si parla quando si fa [[testamento]]: meno parole, meno contestazioni. (da ''Parlare con accortezza'', p. 105)
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*L'[[amore e odio|amore]] è più temerario che l'[[amore e odio|odio]]; affetto e venerazione raramente stanno assieme. (da ''È una gran fortuna ottenere insieme l'affetto e la stima'', p. 166)
*[...] i metalli si riconoscono dal suono, e le persone dalle [[parola|parole]]. Se è vero che nelle parole si può leggere la rettitudine, assai meglio ce la riveleranno le [[azione|azioni]]. (da ''Saper tastare il terreno'', p. 166)
*Il peso materiale rende prezioso l'oro, e quello [[morale]] la persona. (da ''Della maturità'', p. 167)
 
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