Carl Gustav Jung: differenze tra le versioni

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*Distinguo quindi fra l'Io e il Sé, in quanto l'''[[Io]]'' è solo il soggetto della mia coscienza, mentre il ''Sé'' è il soggetto della mia psiche totale, quindi anche quella inconscia [...]. Nelle fantasie inconsce il Sé appare spesso come una personalità di grado superiore o ideale: così Faust in [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] e Zarathustra in [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]]. (da ''Tipi psicologici'')
*È come se nel nostro inconscio ci fosse una profonda consapevolezza, basata unicamente su esperienze inconsce, che determinate cose nate in un preciso momento dell'anno sono dotate di qualità specifiche, così che, grazie a quella conoscenza empirica immagazzinata nel nostro inconscio, noi siamo sempre più o meno uniformati al tempo.<ref>Citato in Luciana Marinangeli, ''Risonanze celesti'', Marsilio, 2007, p. 187.</ref>
*Gli eventi microfisici includono l'osservatore così come il modello soggiacente a ''[[I Ching]]'' include le condizioni soggettive, cioè psichiche, nella totalità della situazione presente. La causalità descrive la sequenza temporale degli eventi, la [[sincronicità]] (in [[Cina]]) riguarda la coincidenza temporale.<ref>Citato in von Franz, ''Psiche e materia'', p. 81.</ref>
*Il carattere collettivo degli [[Archetipo|archetipi]] si manifesta anche in coincidenze conformi al senso, come se l'archetipo (o l'inconscio collettivo) vivesse non solo nell'individuo stesso, ma anche fuori, cioè nel suo ambiente, o come se si trovasse quale inviante e ricevente nello stesso spazio psichico, e rispettivamente nello stesso tempo (in casi di [[precognizione]]). Poiché nel mondo psichico non c'è alcun corpo che si muova come nello spazio, non esiste neppure il tempo. Il mondo archetipico è «eterno», cioè al di fuori del tempo, ed è dovunque, poiché nelle condizioni psichiche, cioè archetipiche, non esiste alcuno spazio. Ove s'impone un archetipo, possiamo tener conto dei fenomeni [[Sincronicità|sincronistici]], cioè di corrispondenze acausali, di fatti ordinantisi parallelamente al tempo.<ref>Dalla (lettera a Smythies, il 29 febbraio 1952); citato in <ref>von Franz, pag''Psiche e materia'', p. 95.</ref>
*Il concetto di «[[ordine]]» non è identico a quello di «senso». Anche un'entità organica, pur avendo in sé un senso compiuto, non è necessariamente piena di senso nel contesto globale. Se ad esempio il mondo fosse finito nell'Oligocene, per l'uomo non avrebbe avuto alcun senso. Senza la coscienza riflettente dell'uomo il mondo ha un'enorme assenza di senso, poiché l'[[uomo]], nella nostra esperienza, è l'unico essere che può costatare il «senso». <ref>Dalla lettera a Smythies, il 29 febbraio 1952; citato in von Franz, pag''Psiche e materia'', p. 197.</ref>
*La mia vita è la storia di un'autorealizzazione dell'inconscio. (da ''Ricordi, sogni, riflessioni'')
*La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell'universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell'anima. (da ''Ricordi, sogni, riflessioni'')
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*Il ''Libro Rosso'', o ''Liber Novus'', di Carl Gustav Jung è l'evento editoriale dell'anno [...]. Non è solo un libro splendido, strano, commovente, unico – è scritto in caratteri miniati e corredato di illustrazioni immaginifiche alla [[William Blake]] – ma è anche un documento cruciale per la storia delle idee. ([[Armando Massarenti]])
*Uno stupefacente diaro intimo, testo alchemico di straordinaria bellezza. L'opera, rimasta a lungo segreta, esce ora in Italia. ([[Antonio Gnoli]])
 
== Lettere ==
*Il carattere collettivo degli [[Archetipo|archetipi]] si manifesta anche in coincidenze conformi al senso, come se l'archetipo (o l'inconscio collettivo) vivesse non solo nell'individuo stesso, ma anche fuori, cioè nel suo ambiente, o come se si trovasse quale inviante e ricevente nello stesso spazio psichico, e rispettivamente nello stesso tempo (in casi di [[precognizione]]). Poiché nel mondo psichico non c'è alcun corpo che si muova come nello spazio, non esiste neppure il tempo. Il mondo archetipico è «eterno», cioè al di fuori del tempo, ed è dovunque, poiché nelle condizioni psichiche, cioè archetipiche, non esiste alcuno spazio. Ove s'impone un archetipo, possiamo tener conto dei fenomeni [[Sincronicità|sincronistici]], cioè di corrispondenze acausali, di fatti ordinantisi parallelamente al tempo. (lettera a Smythies, il 29 febbraio 1952) <ref>von Franz pag. 95</ref>
*Il concetto di «[[ordine]]» non è identico a quello di «senso». Anche un'entità organica, pur avendo in sé un senso compiuto, non è necessariamente piena di senso nel contesto globale. Se ad esempio il mondo fosse finito nell'Oligocene, per l'uomo non avrebbe avuto alcun senso. Senza la coscienza riflettente dell'uomo il mondo ha un'enorme assenza di senso, poiché l'[[uomo]], nella nostra esperienza, è l'unico essere che può costatare il «senso». <ref>von Franz pag. 197</ref>
 
==Citazioni su Carl Gustav Jung==
*Jung era sicuramente un [[ermetismo (filosofia)|ermetista]]. ([[Gabriele La Porta|Gab]] (lettera a Smythies, il 29 febbraio 1952)[[Gabriele La Porta|e La Porta]])
*La nostra concezione, che è stata sin dall'inizio ''dualista'', lo è più che mai oggi, che abbiamo sostituito all'opposizione tra pulsioni dell'io e pulsioni sessuali quella tra pulsioni di vita e pulsioni di morte. La teoria della libido di Jung è, al contrario, ''monista''; il fatto che egli abbia chiamato libido l'unico moto pulsionale che ammette, è destinato a creare confusione, ma non può toccarci in alcun modo. ([[Sigmund Freud]])
*{{NDR|Leggendo per la prima volta un'opera di Carl Gustav Jung}} Mi trovo sull'orlo di un mondo talmente nuovo, terribile e meraviglioso che ho quasi paura a guardarci dentro. ([[Jack London]])
 
===[[Marie-Louise von Franz]]===
*Di qui l'affermazione dei filosofi cinesi che chiunque sia in pieno e costante contatto col [[Tao]] non ha più bisogno di consultare [[Libro dei Mutamenti|I Ching]]; anche Jung alla fine della vita smise di interrogarli, poiché, come mi raccontò un giorno, conosceva in anticipo le risposte.
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==Bibliografia==
*Carl Gustav Jung, ''Il libro rosso. Liber novus'', a cura di Sonu Shamdasani (''Das Rote Buch: Liber novus'', Stiftung der Werke von C.G. Jung, Zürich, 2009), traduzioni di Giovanni Sorge, Maria Anna Massimello, Giulio Schiavoni; consulenza linguistica di Liselotte Mangels Giannachi, Bollati Boringhieri, 2010.
*Carl Gustav Jung, ''Aion: ricerche sul simbolismo del sé'', traduzione di Lisa Baruffi, Boringheri, 1982.
*Carl Gustav Jung, ''Inconscio, occultismo e magia'', traduzione di Celso Balducci, Newton Compton editori, 1985.
*Carl Gustav Jung, ''La libido, simboli e trasformazioni'', traduzione di Girolamo Mancuso, Newton, 2006.