Georg Wilhelm Friedrich Hegel: differenze tra le versioni

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Mauro Lanari (discussione | contributi)
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http://books.google.it/books?id=--wxAQAAIAAJ&q=%22Collaborare+a+che+la+filosofia+si+avvicini+alla+forma+della+scienza,+—+-+alla+meta+raggiunta+la+quale+sia+in+grado+di+deporre+il+nome+di+amore+del+sapere+per+essere+vero+sapere,+—+ecco+ciò+ch'io+mi%22
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==''La fenomenologia dello spirito''==
*L'[[assoluto]] [di [[Friedrich Schelling|Schelling]]] è come una notte nera in cui tutte le vacche sono nere.
*Collaborare a che la [[filosofia]] si avvicini alla forma della scienza, — alla meta raggiunta la quale sia in grado di deporre il nome di amore del sapere per essere vero sapere, — ecco ciò ch'io mi son proposto.
:{{NDR|Georg Wilhelm Friedrich Hegel, ''I principi di Hegel. Frammenti giovanili, scritti del periodo jenense, Prefazione alla Fenomenologia'', traduzione di Enrico De Negri, Nuova Italia, Firenze 1949}}
*La coscienza che propone la legge del suo cuore, avverte dunque resistenza da parte di altri, perchè essa contraddice alle leggi altrettanto singole del cuore loro.<ref>fenomenologia dello spirito, cit., vol.1, p 315</ref>
*La coscienza infelice è la coscienza di sé come dell'essenza duplicata e ancora del tutto impigliata nella [[contraddizione]]. Assistiamo così alla lotta contro un nemico, contro cui la vittoria è piuttosto una sottomissione: aver raggiunto un [[contrario]] significa piuttosto smarrirlo nel suo contrario. La coscienza della vita, la coscienza dell'esistere e dell'operare della vita stessa, è soltanto il dolore per questo esistere e per questo operare; quivi infatti come consapevolezza dell'essenza ha soltanto la consapevolezza del suo contrario, ed è quindi conscia della propria nullità. Da questa posizione essa inizia la sua ascesa verso l'intrasmutabile.