Déjà vu - Corsa contro il tempo: differenze tra le versioni

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*Io ho fatto il film soprattutto per la voglia di lavorare con Tony e con Jerry. Non sono l'unico in grado di convincere la gente che il viaggio nel tempo è possibile, il cinema lo ha già raccontato e con successo. ([[Denzel Washington]])
*La sceneggiatura di [[Bill Marsilii|Bill Marsili]] e [[Terry Rossio]] gioca con i soliti paradossi temporali, sorvolando sulla plausibilità dell'elemento fantascientifico e tentando fin che può di arginare facilonerie e incongruenze. Il gioco regge mezz'ora, poi svacca inesorabile nell'''action movie'' bombarolo con storia d'amore e ''happy ending'' di rito. In realtà, [[Tony Scott|Scott]] vorrebbe rappresentare paure contemporanee: e se avalla ambiguamente (come già nel suo precedente ''[[Nemico pubblico (film 1998)|Nemico pubblico]]'') una tecnologia che viola la privacy a fin di bene, azzecca però un paio di sequenze tecnicamente complesse (come l'inseguimento in auto tra passato e presente) e l'ambientazione nella [[Louisiana]] in ricostruzione dopo l'uragano [[Uragano Katrina|Katrina]]. (''[[Il Mereghetti]]'')
*La storia ricorda il film di [[Otto Preminger]] [[Vertigine (film 1944)|Laura]] (1944) nel suo malumore romantico eed ha alcuni struggentidei più commoventi punti filosofici in comune aialle raccontistorie di viaggio nel tempo. Ma l'hardwarela meccanica fantascientificofantascientifica (piacevole) e lai meccanicameccanismi thriller (meccanicameccanici) di questo violento film prodotto da [[Jerry Bruckheimer]] non ingrananosi conciliano molto bene con la riflessionecritica, e l'azione trionfasurclassa sullala maggior parte delle prove di pensiero. ([[Jonathan Rosenbaum]])
*L'idea poteva effettivamente essere utile per svecchiare un materiale piuttosto abusato; ma disgraziatamente sceneggiatori e regista cadono nel più imperdonabile degli errori: se si viaggia nel tempo, mai lasciare spazio ai paradossi, che modificherebbero la Storia. E qui ce n'è uno enorme. ([[Emanuela Martini]])
*Sai, ho passato molto tempo a lottare con gli autori perché il mio obiettivo era quello di rendere una realtà scientifica non fantascientifica. Io non sono un grande teorico delle stringhe. Non sapevo davvero nulla di questo mondo. Ma amo il fatto che vengo pagato per istruirmi, divertirmi e testare il mondo di [[Stephen Hawking]] e [[Brian Greene]], che era il nostro consulente tecnico. ([[Tony Scott]])