Gustavo Zagrebelsky: differenze tra le versioni

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*Un grande giurista del secolo scorso, cattolico per giunta, ha scritto che evocare il diritto naturale nelle nostre [[società]], dove convivono valori, concezioni della [[vita]] e del [[bene]] comune diverse, significa lanciare un grido di [[guerra]] civile. [...] Questo incitamento, per quanto nobili a taluno possano sembrarne le motivazioni, è sovversivo; è l'espressione della pretesa di chi ha l'ardire di porsi unilateralmente al di sopra delle leggi e della Costituzione. (da ''Le false risposte del diritto naturale'', ''la Repubblica'', 4 aprile 2007, p. 23)
*{{NDR|La vittoria del sì al [[referendum costituzionale del 2016 in Italia]] comporterà il}} rischio di concentrazione dei poteri per cui rischiamo di passare dalla [[democrazia]] all'[[oligarchia]].<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/09/30/news/referendum_renzi_zagrebelsky-148854339/?ref=HREA-1 Duello Renzi-Zagrebelsky su referendum costituzionale. Il giurista: "Svolta oligarchica". Il premier: "Offensivo verso gli italiani"]</ref>
*L'[[oligarchia]] è quindi una forma di governo da sempre considerata cattiva; così cattiva che deve celarsi agli occhi dei più e nascondersi nel segreto. Questa è una sua caratteristica tipica: la dissimulazione. Anzi, questa esigenza è massima per le oligarchie che proliferano a partire dalla democrazia. Gli oligarchi devono occultare le proprie azioni e gli interessi particolari che li muovono. Non solo. Devono esibire una realtà diversa, fittizia, artefatta, costruita con discorsi propagandistici, blandizie, regalie e spettacoli. Devono promuovere quelle politiche che, oggi, chiamiamo populiste. Occorre convincere i molti che i pochi non operano alle loro spalle, ma per il loro bene. Così, l’oligarchia è il regime della menzogna, della simulazione.<ref name="oligarchie">Da ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/10/12/news/zagrebelsky_risponde_a_scalfari_oggi_su_repubblica-149584896/ Referendum, tempo di oligarchie e di chiarimenti: Zagrebelsky risponde a Scalfari]'', ''Repubblica.it'', 12 ottobre 2016.</ref>
*Per coloro che stanno in cima alla piramide sociale, le parole della [[politica]] significano legittimazione dell’establishment; per coloro che stanno in fondo, significa il contrario, cioè possibilità di controllo, contestazione e partecipazione. Anche per "[[democrazia]]" è così. Dal punto di vista degli esclusi dal governo, la democrazia non è una meta raggiunta, un assetto politico consolidato, una situazione statica. La democrazia è conflitto. Quando il conflitto cessa di esistere, quello è il momento delle oligarchie. In sintesi, la democrazia è lotta per la democrazia e non sono certo coloro che stanno nella cerchia dei privilegiati quelli che la conducono. Essi, anzi, sono gli antagonisti di quanti della democrazia hanno bisogno, cioè gli antagonisti degli esclusi che reclamano il diritto di essere ammessi a partecipare alle decisioni politiche, il diritto di contare almeno qualcosa.<ref name="oligarchie"/>
 
{{Int|''[http://www.radioradicale.it/scheda/252227 Costituzione, i suoi primi 60 anni]''|Incontro pubblico organizzato da Giustizia e Libertà, Camera del Lavoro di Milano, 23 aprile 2008}}