Arrigo Cajumi: differenze tra le versioni
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*I teorici mi sono sempre stati sospetti, e i tecnici ugualmente. Un professore e un ingegnere in politica, sono i primi a pigliar cantonate. Con ciò non dico che uno debba pigliar vento dai professionisti, che sono degli avventurieri, bensì dal common sense, dalla persona che ci ha ripensato su, è abbastanza libera per capire quanto nel suo punto di vista è portato dagli interessi privati in gioco, e sufficientemente illuminata per non disprezzare gl'insegnamenti della [[storia]]; sappia inoltre guardarsi attorno, e capire cosa vogliono il popolo e gli ottimati (p. 309)
*Il [[sofisma]] che le grandi azioni politiche sono sempre opera di minoranze intelligenti, non regge: può darsi che l'iniziativa appartenga ai pochi, ma viene sempre il momento in cui il consenso dei più è indispensabile. Tutto il genio di [[Cavour]] avrebbe girato a vuoto se le Camere non avessero votato i crediti, e l'esercito non avesse marciato. Il superuomo ha un bel sputacchiare il suo paese, accusandolo di tradimento delle sue megalomani imprese, di avergli spezzate le reni. Queste declamazioni possono impressionare gl'ignoranti, ma chi ragiona a mente fredda, le considera come quei bollettini dei generali sconfitti che tentano di gettare sulle truppe il crollo dei loro piani. (p. 349)
*Mi viene il desiderio di fare un libretto sulla [[psicologia]] degl'Italiani; qualcosa come il ''Codice della vita italiana'' che [[Giuseppe Prezzolini]], pur con qualche paravento moraleggiante,
==''Processo a un liberale (libelli)''==
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