Edith Wharton: differenze tra le versioni

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''Estate''
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[[Immagine:Edith Wharton.jpg|thumb|right|200px|Edith Wharton]]
'''Edith Newbold Jones''' (1862 – 1937), scrittice statunitense.
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*Ci sono due modi di diffondere [[luce]]: essere la candela oppure essere lo specchio che la riflette. (da ''Vesalius in Zante'', in Clifford Pickover, ''Surfing through Hyperspace'', p. 118)
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*O Crux Ave Spes Unica.
**Ave o Croce unica speranza. ([[Epitaffi|Epitaffio]] sulla sua tomba, dall'inno "Vexilla Regis")
 
===''Estate''===
===Incipit===
La ragazza uscì dalla casa dell'avvocato Royall, situata in fondo all'unica strada di North Dormer, e si fermò sulla soglia.<br />
Era l'inizio di un pomeriggio di giugno. Il cielo trasparente e ancora primaverile spandeva una luce argentea sui tetti, sui pascoli e sui boschetti di larici che circondavano il villaggio. Una brezza leggera giocava tra le nuvole bianche e tonde che indugiavano sui fianchi della collina, spingendole al di sopra dei campi e del viottolo erboso che, entrando in North Dormer, assumeva il nome di strada, su cui esse proiettavano la loro sagoma. Il paese era costruito in un luogo alto e aperto, e mancava dell'ombra che abbonda nei paesini più riparati del New England.
 
===Citazioni varie===
*L'illusione di poter coltivare un'amicizia era svanita e la scena avvenuta al molo, in tutta la sua meschina volgarità, aveva gettato una luce di verità sul suo attimo di follia. Le pareva che le parole del suo tutore avessero messo a nudo di fronte alla folla ghignante i segreti tormenti della sua coscienza. (cap. XI, p. 94)
*Il caldo si era fatto soffocante... Charity lo sentiva calare su di sé in ondate avvampanti, finché il mare dei volti in sala cominciò a danzare davanti ai suoi occhi come le immagini proiettate sullo schermo, in quel cinema di Nettleton. Per un attimo il viso del signor Royall spiccò nella confusione generale. L'uomo aveva ripreso il suo posto davanti all'armonium e la fissava con una tale intensità da darle l'impressione che quello sguardo fosse riuscito a penetrare fino al centro delle sue sensazioni confuse... (cap. XIII, p. 115)
*Le buttò indietro la testa per mettere in risalto la curva del collo e prese a baciarla sotto l'orecchio, sui capelli, sugli occhi e sulle labbra. La ragazza gli si aggrappò disperatamente e, mentre Harney l'attirava sulle ginocchia, ebbe la sensazione di essere risucchiata insieme a lui in un abisso senza fondo. (cap. XIV, p. 123)
*Be', stammi bene a sentire. Quel che mi preme è sei vuoi sposarmi. Il resto non mi interessa. Arrivato alla mia età, un uomo sa distinguere quello che conta da quello che non conta; è l'unico vantaggio di invecchiare. (cap. XVII, p. 155)
*Mentre ogni altro pensiero si faceva sempre più confuso e irreale fino a ridursi a quell'incerto baluginio che assume il mondo per chi ci vede poco, la presenza del signor Royall prese a stagliarsi su quello sfondo indistinto con la salda robustezza di una roccia. Aveva sempre pensato a lui, come a un essere odioso che le intralciava il cammino, ma che poteva sconfiggere e domare, a suo piacimento. Solo una volta, il giorno della cerimonia, mentre i frammenti sparsi del suo discorso fluttuavano nella sua mente sconvolta, aveva intuito la presenza di un altro essere, un essere assai diverso dal nemico ottuso con cui divideva la sua vita, che, oltre la nebbia infuocata dei suoi sogni, si stagliava innanzi a lei con sorprendente precisione. Allora per un attimo le sue parole e il tono con cui le aveva prounciate le avevano fatto intuire perché l'avesse sempre giudicato un uomo solitario. Ma ben presto la nebbia del sogno l'aveva nascosto di nuovo, facendole dimenticare quella fuggevole impressione. (cap. XVIII, p. 158)
 
{{NDR|Edith Wharton, ''Estate'', traduzione di Maria Luisa Castagnone, La Tartaruga}}
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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{{NDR|Edith Wharton, ''Storie di fantasmi'', traduzione di Gabriella Ernesti, Bompiani}}
 
===''Estate''===
La ragazza uscì dalla casa dell'avvocato Royall, situata in fondo all'unica strada di North Dormer, e si fermò sulla soglia.<br />
Era l'inizio di un pomeriggio di giugno. Il cielo trasparente e ancora primaverile spandeva una luce argentea sui tetti, sui pascoli e sui boschetti di larici che circondavano il villaggio. Una brezza leggera giocava tra le nuvole bianche e tonde che indugiavano sui fianchi della collina, spingendole al di sopra dei campi e del viottolo erboso che, entrando in North Dormer, assumeva il nome di strada, su cui esse proiettavano la loro sagoma. Il paese era costruito in un luogo alto e aperto, e mancava dell'ombra che abbonda nei paesini più riparati del New England.
 
{{NDR|Edith Wharton, ''Estate'', traduzione di Maria Luisa Castagnone, La Tartaruga}}
 
===''Ethan Frome ''===