Tiziano Terzani: differenze tra le versioni

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*[...] i [[libro|libri]] sono come i figli, che bisogna almeno essere incinta per pensare di farli [...].
*Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri viventi. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di [[proteine]]. E gli [[elefante|elefanti]]? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
*Curarsi non vuol dire ingoiare una pillola ogni sei ore. Vuol dire purificare la propria mente e usarla per sostenere il processo di guarigione [...] Vuol dire orientarsi verso un giusto stile di vita. Curarsi è prevenire le malattie vivendo una vita in cui il corpo è in armonia e la mente è in pace.
*I [[miracolo|miracoli]] esistono e sono miracoli perché capitano una volta ogni tanto, perché sono qualcosa di insolito, qualcosa che non capiamo, perché sono un'eccezione alla regola del non-miracolo.
*"Io chi sono?". La risposta sta nel porsi la domanda, nel rendersi conto che io non sono il mio corpo, non sono quello che faccio, non sono quello che posseggo, non sono i rapporti che ho, non sono neppure i miei pensieri, non le mie esperienze, non quell'Io a cui teniamo così tanto. La risposta è senza parole. È nell'immergersi silenzioso dell'Io nel Sé.
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*Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto.
*Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso.
*Questa non è un'apologia del male o della sofferenza. È un invito a guardare il mondo da un diverso punto di vista e a non pensare solo in termini di ciò che ci piace o meno. E poi: se la vita fosse tutto un letto di rose sarebbe una benedizione o una condanna? Forse una condanna, perchè se uno vive senza mai chiedersi perché vive, spreca una grande occasione. E solo il dolore spinge a porsi questa domanda.
*Vivo ora, qui, con la sensazione che l'universo è straordinario, che niente ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra.