Manuel Vázquez Montalbán: differenze tra le versioni

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*Il fallimento della sinistra si misura talvolta dalla natura dell'avversario: in Polonia la [[Maria|Madonna]] nera di Czȩstochowa si è dimostrata più potente dei comunisti. (da ''Pamphlet dal pianeta delle scimmie'', traduzione di Hado Lyria, Feltrinelli Editore, 1995)
*Il turismo a [[Cuba]] oggi è un male necessario, perché insieme con i dollari arrivano i vizi capitalisti e la Rivoluzione, in parte, è stata fatta proprio per eliminare questi vizi. L'apertura dovrebbe cercare di approfondire la spiritualità della gente. Essere rivoluzionari significa essere i protagonisti di un processo sociale, di giustizia e di distribuzione dei beni. Soggettivamente, questo mi preoccupa, perché Cuba oggi non è in grado di promuovere una situazione economica migliore per tutto il popolo. (da ''E Dio entrò all'Avana'', traduzione di Hado Lyria, Frassinelli)
*Non mi piacciono le immoralità di gruppo. Le orge vanno bene solo nei film di [[Federico Fellini|Fellini]]. Il rapporto tra cucina e sesso esige che non si superi il numero di tre. Quattro equivale a propiziare due coppie. E cinque è già una massa. (dall'intervista di [[Elisabetta Pintor]], [https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/ottobre/04/peccati_gola_Montalban_viva_immoralita_co_0_9210043380.shtml ''Peccati di gola. Montalban: "Viva l'immoralità, purché di coppia"''], ''Corriere della sera'', 4 ottobre 1992)
*Tu continua il tuo viaggio e non tornare finché non crollerai per stanchezza o vecchiaia. Tornerai per constatare che qui tutti sono diventati meschini o pazzi o vecchi. Sono le uniche tre possibilità di sopravvivenza in un paese che non ha fatto in tempo la rivoluzione industriale. (da ''L'uomo della mia vita'')
*Uno [[scrittore]] come legge gli altri scrittori? È possibile pensare che lo faccia come un sarto esamina i vestiti indossati dagli altri, anche se nello scrittore permangono, come nel resto della gente, diversi soggetti e tra di essi il lettore strettamente ricettore che si concede all'operazione della lettura senza condizionarla a quella della scrittura. (da ''Lo scriba seduto'', traduzione di Hado Lyria, Frassinelli)