Luca Coscioni: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Luca Coscioni==
* Legato alla sua sedia a rotelle, Luca Coscioni, che non è un generale, né una stella del cinema, e neanche un maratoneta, prosegue nella sua lotta sovrumana, è proprio questa la parola esatta, la parola giusta, per il diritto ai risultati di una ricerca sull’embrione che potrà, forse (non lo si saprà mai se non sarà intrapresa), ridare la salute o, per lo meno, migliorare la qualità della vita di migliaia e migliaia di infermi, non solo quelli che sono vittime della sclerosi laterale amiotrofica, ma anche di molte altre malattie che, aspettando angosciosamente l’aiuto della scienza, subiscono le conseguenze delle più ignare e oscure superstizioni. Luca Coscioni, con il suo coraggio intatto, il suo sguardo vivissimo che va dove il suo corpo non può andare, è in prima linea in questa battaglia per la vita. La sua arma è la ragione, il suo unico obiettivo la difesa della dignità umana. ([[José Saramago]], dall’introduzione del libro “Il Maratoneta”)
 
* La voce-non-voce di Luca Coscioni su questo piano (la possibilità di ricerca sugli embrioni soprannumerari, ndr) ha un’autorevolezza difficile da negare. ([[Giuliano Amato]])
* Caro Coscioni, la sua è una grande battaglia di civiltà e, per quel che vale, mi iscrivo anch’io alla corsa della ‘maratona’ al suo fianco. (…) La libertà di ricerca scientifica è qualcosa di molto importante: non c’è da essere ottimisti ma, la prego caro Coscioni, stamane non si senta solo. ([[Paolo Mieli]])
 
* Caro professor Coscioni, mi spiace moltissimo della grave malattia di cui Lei soffre e ammiro molto il Suo coraggio nell’affrontare la Sua terribile condizione portando avanti la battaglia per la libertà di ricerca scientifica e di cura. Le auguro di avere il successo nel Suo sforzo per abbattere le barriere contro la ricerca sugli embrioni umani soprannumerari e sono lieto di aggiungermi a coloro che supportano la Sua campagna. ([[Noam Chomsky]])
 
* La verità è che i temi e i drammi della bioetica torneranno ad imporsi nel prossimo Parlamento, a dispetto delle reticenze elettorali e nonostante il peso delle posizioni cattoliche. La questione investirà in modo inesorabile la nuova maggioranza e la nuova opposizione. E il nome di Luca Coscioni, sostenuto da un ventaglio di premi Nobel, si avvia a essere il simbolo della laicità della ricerca scientifica. ([https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Folli Stefano Folli])
 
* Negli scorsi giorni un altro politico eminente, Luca Coscioni, presidente del Partito radicale, aveva saputo di non essere stato ammesso a far parte di un Comitato bioetico, mancandogli, se ho ben capito, i requisiti accademici. Coscioni, che era per professione scelta un economista e docente, è diventato poi per necessità un impaziente ammalato di sclerosi amiotrofica laterale, e ne è diventato esperto di quella doppia competenza che viene dall’esperienza sofferta e dallo studio metodico. Si sarebbe detto che nessuno avesse titoli più completi dei suoi per entrare in quell’impegnativo comitato, presieduto del resto da una degna persona come Giovanni Berlinguer, se non sbaglio. Invece ne è restato fuori. Nessuna obiezione, purché non si ripeta che non aveva i titoli: si dica francamente anche per lui che è stato portato fuori dai commessi. ([[Adriano Sofri]], Corriere della Sera)
 
* Solo i telespettatori capivano che lì il problema politico era Coscioni e soltanto Coscioni. E che si poteva persino denunciare come uno scandalo la sua presenza nella politica della tv, come il più raffinato espediente della demagogia. Oppure si poteva solidarizzare con lui, ma certo non lo si poteva ignorare senza mai mettersi (salire) al suo livello, in ossequio alla scaletta della trasmissione. Nessuno rispondeva a quest’uomo elettronico che accusava tutti di omissione di intelligenza, ancor prima che di soccorso. ([[Francesco Merlo]], Corriere della Sera)
 
* Caro Coscioni, la sua è una grande battaglia di civiltà e, per quel che vale, mi iscrivo anch’io alla corsa della ‘maratona’ al suo fianco. (…) La libertà di ricerca scientifica è qualcosa di molto importante: non c’è da essere ottimisti ma, la prego caro Coscioni, stamane non si senta solo. ([[Paolo Mieli]])
* La voce-non-voce di Luca Coscioni su questo piano (la possibilità di ricerca sugli embrioni soprannumerari, ndr) ha un’autorevolezza difficile da negare. ([[Giuliano Amato]])
 
* Legato alla sua sedia a rotelle, Luca Coscioni, che non è un generale, né una stella del cinema, e neanche un maratoneta, prosegue nella sua lotta sovrumana, è proprio questa la parola esatta, la parola giusta, per il diritto ai risultati di una ricerca sull’embrione che potrà, forse (non lo si saprà mai se non sarà intrapresa), ridare la salute o, per lo meno, migliorare la qualità della vita di migliaia e migliaia di infermi, non solo quelli che sono vittime della sclerosi laterale amiotrofica, ma anche di molte altre malattie che, aspettando angosciosamente l’aiuto della scienza, subiscono le conseguenze delle più ignare e oscure superstizioni. Luca Coscioni, con il suo coraggio intatto, il suo sguardo vivissimo che va dove il suo corpo non può andare, è in prima linea in questa battaglia per la vita. La sua arma è la ragione, il suo unico obiettivo la difesa della dignità umana. ([[José Saramago]], dall’introduzione del libro “Il Maratoneta”)
 
* Negli scorsi giorni un altro politico eminente, Luca Coscioni, presidente del Partito radicale, aveva saputo di non essere stato ammesso a far parte di un Comitato bioetico, mancandogli, se ho ben capito, i requisiti accademici. Coscioni, che era per professione scelta un economista e docente, è diventato poi per necessità un impaziente ammalato di sclerosi amiotrofica laterale, e ne è diventato esperto di quella doppia competenza che viene dall’esperienza sofferta e dallo studio metodico. Si sarebbe detto che nessuno avesse titoli più completi dei suoi per entrare in quell’impegnativo comitato, presieduto del resto da una degna persona come Giovanni Berlinguer, se non sbaglio. Invece ne è restato fuori. Nessuna obiezione, purché non si ripeta che non aveva i titoli: si dica francamente anche per lui che è stato portato fuori dai commessi. ([[Adriano Sofri]], Corriere della Sera)
 
==Bibliografia==
*Luca Coscioni, ''[http://www.associazionelucacoscioni.it/comunicato/il-maratoneta-di-luca-coscioni Il maratoneta]'', a cura di Matteo Marchesini e Diego Galli, Stampa Alternativa, 2005.