Bodhidharma: differenze tra le versioni

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[[File:Dipinto di Bodhidharma.JPG|thumb|Dipinto di Bodhidharma]]
'''Bodhidharma''' (483 – 540), monaco buddhista indiano.
 
==Citazioni di Bodhidharma==
*Quei buddhisti che si esercitano nella dottrina dell'assoluta buddhità, dovrebbero rendere la loro [[mente]] simile a un pezzo di roccia, essere oscuramente ignoranti, rimanere inconsapevoli (di tutte le cose), non aver discriminazione, mostrare disinteresse per tutte le cose, rassomigliare a un idiota. E perché? Perché il Dharma non ha consapevolezza né intelligenza; perché non dà intrepidità; esso è l'ultimo rifugio ove riposare. È come un uomo che ha commesso un delitto capitale ma che, graziato dal re, viene liberato dalla paura della morte. Così è per tutti gli esseri. Essi commettono i dieci atti malvagi e le cinque offese gravi che li porteranno sicuramente all'inferno. Ma il Dharma, come un re, ha il potere supremo di perdonare tutti i peccati, in modo da liberare i colpevoli dalla punizione. Vi è un uomo che è in amicizia col re. Egli viene a trovarsi in un luogo lontano dalla terra ove è nato, e uccide uomini e donne. Catturato, sta per essere punito dei suoi misfatti. Non sa cosa fare, non ha alcun aiuto, quando inaspettatamente vede il suo re e viene così liberato. Anche quando un uomo viola i precetti, commettendo omicidio, adulterio, furto, ed è terrorizzato all'idea di sprofondare nell'inferno, egli è risvegliato alla purezza del suo Dharma-re interiore e così compie la propria emancipazione.<ref>[[Daisetsu Teitarō Suzuki|Daisetz T. Suzuki]], ''La dottrina Zen del Vuoto Mentale'', Ubaldini Editore, 1968, pp. 95-96.</ref>
 
==''L'insegnameto Zen di Bodhidharma''==
===''Lineamenti della pratica''===
*Quando coloro che cercano la Via incontrano delle avversità, dovrebbero pensare a se stessi in questi termini: "Nelle infinite ere trascorse, mi sono allontanato dall'essenziale per volgermi all'insignificante e ho vagato attraverso tutte le forme di esistenza, spesso in preda alla rabbia senza causa e colpevole di innumerevoli trasgressioni. Ora, sebbene non faccia del male, sono punito dal mio passato. Né gli [[dèi]] né gli uomini possono prevedere quando una cattiva azione darà i suoi frutti. L'accetto di buon cuore senza lamentarmi dell'ingiustizia". I sutra dicono: "Quando incontri avversità non adirarti, perché esse hanno un significato". Con tale comprensione sei in armonia con la ragione e sopportando l'ingiustizia entri nella Via.
*Gli esseri umani di questo mondo sono illusi. Desiderano sempre qualcosa; in una parola, sono sempre alla ricerca. Ma i saggi si risvegliano. Scelgono la ragione piuttosto che le abitudini. Fermano la [[mente]] sul sublime e lasciano che il corpo cambi con le stagioni. Tutti i fenomeni sono vuoti. Non contengono niente che valga la pena di desiderare. [[yin e yang|Calamità e Prosperità]] si alternano per sempre. Indugiare nei tre regni significa indugiare in una casa in fiamme. Avere un corpo significa soffrire. Forse qualcuno che è dotato di un corpo conosce la pace? Coloro che lo comprendono si distaccano da tutto ciò che esiste e smettono di fantasticare o di cercare qualcosa. I sutra dicono: "Cercare è soffrire. Non cercare niente significa beatitudine". Quando non cerchi niente sei sulla Via.
 
===''Discorso sul flusso del sangue''===
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*La mente è la radice dalla quale nascono tutte le cose. Se riesci a comprendere la mente, ogni altra cosa è inclusa.
*Coltivare le ''paramita'' significa purificare i sei sensi sconfiggendo i sei ladri. Cacciare il ladro dell'occhio abbandonando il mondo delle forme, è carità. Non fare entrare il ladro dell'orecchio evitando di ascoltare i suoni, è moralità. Avvilire il ladro del naso equiparando tutti gli odori come neutri, è pazienza. Controllare il ladro della bocca soggiogando il desiderio di assaggiare, lodare e spiegare, è devozione. Domare il ladro del corpo rimanendo impassibili di fronte alle sensazioni del tatto, è meditazione. E sottomettere il ladro della mente non cedendo alle illusioni ma praticando la piena presenza mentale, è saggezza.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==