Karl Rahner: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Karl Rahner==
*I guai della Chiesa sono derivati da quanto hanno detto e fatto, dopo il Concilio, parecchie persone [...]. Da questo punto di vista, il più pericoloso dei teologi non è [[Hans Kung]], perché sostiene tesi così strampalate che nessuno (o quasi nessuno) gli crede. Il più pericoloso è il gesuita Karl Rahner, il quale scrive benissimo ed ha l'aria di essere ortodosso, ma ha sempre sostenuto che occorre una "nuova teologia". Una teologia cioè che metta da parte Gesù e che vada bene per il nostro secolo. ([[Giuseppe Siri]])
 
===[[Heinrich Böll]]===
*Difese la sua fede con consapevolezza impavida e priva di modestia davanti a rozzi arrangiatori di sinodi, la difese davanti a papi e cardinali, non mise in vendita la sua odiernità. Era l'esatto contrario di un ciclista: spingeva in salita, si conteneva in discesa.
*Karl Rahner era uno dei pochi che ringraziava per ogni libro che gli donavo [...]. Forse, o molto probabilmente, la sua produttività incredibile, quasi inconcepibile, era la ricerca costante di una nuova lingua della teologia la quale, essendosi sovraccaricata per più di un millennio, aveva perso la sua capacità di comunicare, non dava più «messaggi», minacciava di ridursi ad essere fine a se stessa, un qualcosa di vano che segue le mode. Quel che Rahner cercava, senza trovarlo sempre, era la modernità «durevole», l'«odiernità» del messaggio, e forse le trovava di più nella letteratura e nell'arte odierne che non nella sua «disciplina». Karl Rahner era l'unione singolare di apertura e compattezza, una combinazione audace, l'unica possibile.
*In Karl Rahner era straordinaria la «credibilità» della sua fede al cospetto di una forza intellettiva ed anche intellettuale tanto grande, anche al cospetto di tanta sobria obiettività. Era un testimone che non prestava solo ma che dava anche testimonianza.
*Karl Rahner era uno dei pochi che ringraziava per ogni libro che gli donavo [...]. Forse, o molto probabilmente, la sua produttività incredibile, quasi inconcepibile, era la ricerca costante di una nuova lingua della teologia la quale, essendosi sovraccaricata per più di un millennio, aveva perso la sua capacità di comunicare, non dava più «messaggi», minacciava di ridursi ad essere fine a se stessa, un qualcosa di vano che segue le mode. Quel che Rahner cercava, senza trovarlo sempre, era la modernità «durevole», l'«odiernità» del messaggio, e forse le trovava di più nella letteratura e nell'arte odierne che non nella sua «disciplina». Karl Rahner era l'unione singolare di apertura e compattezza, una combinazione audace, l'unica possibile.
 
 
===[[Giuseppe Siri]]===
I guai della Chiesa sono derivati da quanto hanno detto e fatto, dopo il Concilio, parecchie persone […]. Da questo punto di vista, il più pericoloso dei teologi non è Hans Kung, perché sostiene tesi così strampalate che nessuno (o quasi nessuno) gli crede.
 
Il più pericoloso è il gesuita Karl Rahner, il quale scrive benissimo ed ha l’aria di essere ortodosso, ma ha sempre sostenuto che occorre una “nuova teologia”. Una teologia cioè che metta da parte Gesù e che vada bene per il nostro secolo ( “Il Papa non eletto – Giuseppe Siri, Cardinale di Santa Romana Chiesa”, di Benny Lai ,Laterza, Bari, 1993, pp. 291, nota 20).
 
==Note==