Muriel Barbery: differenze tra le versioni

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*La cosa particolarmente buffa nei [[Cocker Spaniel|cocker]] è la loro andatura ondeggiante quando sono di umore faceto; è come se delle piccole molle, attivate sotto le zampe, li proiettassero verso l'alto – ma dolcemente, senza sbalzi. Questo movimento agita anche le zampe e le orecchie come il rollio con una barca, e il cocker, piccola nave simpatica che solca la terraferma, porta in questi luoghi urbani un tocco marittimo di cui sono ghiotta. (Renée, pp. 56-57)
*Quando la [[malattia]] entra in una casa non si impossessa soltanto di un corpo, ma tesse tra i cuori un'oscura rete che seppellisce la speranza. (Renée, p. 65)
*Fuori il mondo ruggisce o si addormenta, scoppiano le guerre, gli uomini vivono e muoiono, alcune nazioni periscono, altre, che verranno presto inghiottite, sorgono, e in tutto questo rumore e questo furore, in queste esplosioni e risacche, mentre il mondo avanza, si infiamma, si strazia e rinasce, si agita la [[vita]] umana. (Renée, p. 83)
*Dove si trova la [[bellezza]]? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'attimo una gemma di infinito? (Renée, p. 83)
*Nel nostro universo la [[vita]] umana è vissuta così: occorre ricostruire continuamente la propria identità di adulti, un fragilissimo assemblaggio sbilenco ed effimero che maschera la disperazione e racconta a sé stesso, davanti allo specchio, la menzogna alla quale abbiamo bisogno di credere. (Paloma, p. 85)
*Voi non lo percepite quando qualcuno odia sé stesso? Diventa un morto pur essendo vivo, anestetizza i cattivi sentimenti ma anche quelli buoni, per non provare il disgusto di sé. (Paloma, p. 86)
*Lo [[zabajone|zabaione]] è l'emblema della [[cucina francese]]: una cosa che vuole essere leggera ma che ammazza qualunque cristiano. (Paloma, p. 87)
*Come scorre la [[vita]] dunque? Giorno dopo giorno ci sforziamo con risolutezza di fare la nostra parte in questa commedia fantasma. (Renée, p. 90)
*L'[[eternità]] ci sfugge. (Renée, p. 91)
*E se la [[letteratura]] fosse una televisione in cui guardiamo per attivare i neuroni specchio e concederci a buon mercato i brividi dell'azione? E se, peggio ancora, la letteratura fosse una televisione che ci mostra tutte le occasioni perdute? (Paloma, p. 97)
*La [[linguaggio|lingua]], ricchezza dell'uomo, e i suoi usi, elaborazione della comunità sociale, sono opere sacre. Che con il tempo evolvano, si traformino, si dimentichino e rinascano, che talora la loro trasgressione divenga fonte di maggiore fecondità, non esclude affatto che prima di prendersi la libertà del gioco e del cambiamento occorra aver dichiarato loro piena sudditanza. (Renée, p. 104)
*''Costruisci | la tua [[vita e morte|vita]] | la tua [[vita e morte|morte]] | queste sono solo | banali conseguenze'' (Paloma, p. 105) {{NDR|[[poesie dai libri|poesia]]}}
*Negli [[scacchi]], per vincere bisogna uccidere. Nel [[Go (gioco)|go]], bisogna costruire per vivere. (Paloma, p. 106)
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*Madame Michel ha l'eleganza del [[riccio]]: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti. (Paloma, p. 137)
*Non vediamo mai al di là delle nostre certezze e, cosa ancora più grave, abbiamo rinunciato all'incontro, non facciamo che incontrare noi stessi in questi specchi perenni senza nemmeno riconoscerci. Se ci accorgessimo, se prendessimo coscienza del fatto che nell'altro guardiamo solo noi stessi, che siamo soli nel deserto, potremmo impazzire. (Paloma, p. 139)
*Da noi, il modello è il [[ghepardo]] in azione; tutti i suoi movimenti si fondono armoniosamente, non riusciamo a distinguerli l'uno dall'altro, e la corsa della grossa fiera ci appare come un unico e lungo movimento che simboleggia la profonda perfezione della vita. (Renée, p. 147)
*E molte persone hanno una specie di bug: credono che l'[[intelligenza]] sia un fine. Hanno un'unica idea in testa: essere intelligenti, e questa è una cosa stupidissima. E quando l'intelligenza crede di essere uno scopo, funziona in modo strano: non dimostra la sua esistenza con l'ingegno e la semplicità dei suoi frutti, bensì con l'oscurità della sua espressione. (Paloma, pp. 160-161)
*Io non sono più me stessa, sono parte di un tutto sublime al quale appartengono anche gli altri, e in quei momenti mi chiedo sempre perché questa non possa essere la regola quotidiana, invece di un momento eccezionale del coro. Quando il coro s'interrompe tutti quanti, con i volti illuminati, applaudono i coristi raggianti. È così bello. In fondo mi chiedo se il vero movimento del mondo non sia proprio il [[canto]]. (Paloma, p. 179)
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*È un enigma che sempre si rinnova: le grandi [[Opera d'arte|opere]] {{NDR|d'arte}} sono forme visive che raggiungono in noi l'evidenza di un'adeguatezza senza tempo. (Renée, p. 195)
*[...] io ho dedicato la vita alla ricerca dell'atemporale. Ma chi persegue [[eternità]] raccoglie solitudine. (Renée, p. 205)
*La [[carta igienica]], anche quella, aspira alla canonizzazione. Ritengo molto più eloquente questo segno distintivo di ricchezza piuttosto che possedere una Maserati, per esempio, o una Jaguar coupé. Il servizio che la carta igienica rende al posteriore della gente scava l'abisso tra le classi più a fondo di tanti segni esteriori. (Renée, pp. 213-214)
*Vivere, nutrirsi, riprodursi, portare a termine il compito per il quale siamo nati e morire: non ha alcun senso, è vero, ma è così che stanno le cose. (Paloma, p. 232)
*Fatevi una sola [[amicizia|amica]], ma sceglietela con cura. (Renée, p. 257)