Tullio Avoledo: differenze tra le versioni

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*Io credo che la civiltà sia una patina molto sottile, come la doratura di un orologio da poco, che poi con l'acqua o semplicemente col tempo o alla prima grattata contro un muro va via e lascia vedere cosa c'è sotto: il grigio e il freddo dell'acciaio. (da ''Mare di Bering'', Sironi)
 
== Da ''L'elenco telefonico di Atlantide'' ==
<small>Einaudi 2003<sup>2</sup></small>
 
*- Dio ama i poveri...<br />- È per questo che ne ha fatti tanti.
 
*Sono atterrito dalle coincidenze, spaventato dal modo in cui le cose si legano e si concatenano tra loro, dal modo in cui eventi remoti e senza rapporto apparente s'intrecciano, generando fatti altrimenti inspiegabili.
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*Calzavara si stringe nel maglione. Riflette parecchio, prima di parlare. <br /> - È proprio questo che non mi dà pace. Capisco che uno falsifichi un quadro, o una moneta d'oro. Ma che senso ha falsificare ''un numero di [[Urania]]''? E farlo anche ''sbagliato''? E poi, chi ha mai visto un Urania di 500 pagine? (pag. 478)
 
{{NDR|Tullio Avoledo, ''L'elenco telefonico di Atlantide'' Einaudi, 2003<sup>2</sup>}}
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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Per conto mio, quando l'assessore regionale alla cultura Enrica Martinelli, e con lei i Celti, e con loro tutti i guai che ne seguirono, quando tutto questo mi capitò in casa un martedì sera verso la fine di aprile, io, nel mio piccolo, ricordo benissimo che la situazione era questa: Gaia e io stavamo cambiando l'acqua alla vasca del pesce rosso, mia moglie lavorava alla sua tesi al computer e la badante polacca era da qualche parte in giardino col piccolo Matteo.
 
{{NDR|Tullio Avoledo, ''Lo stato dell'unione'', Sironi}}
 
===''L'elenco telefonico di Atlantide''===
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Il condominio, come la luna, ha un lato perennemente in ombra e l'altro costantemente esposto al sole. Sul retro l'edificio è chiuso dal muro grigio del collegio e non gode di luce diretta nemmeno nel giorno più lungo dell'anno. In Giappone gli appartamenti sul retro avrebbero diritto a un'indennità, per quel muro chiazzato d'umido che li danna a non vedere mai il sole. Qui si accontentano di allungare una camera verso il lato anteriore, dove però, per contrappasso, l'irradiazione solare è a livelli teratogeni.
 
{{NDR|Tullio Avoledo, ''L'elenco telefonico di Atlantide'', Sironi}}
 
{{wikipedia}}