Mina (cantante): differenze tra le versioni

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*A me [[Vasco Rossi]] non piace. Lo adoro. [...] Mi coinvolge, mi appassiona. Sanguina, come diciamo noi, ecco, lui sanguina. (da ''Vanity Fair'', n. 26, 4 luglio 2012)
*Adoro [[Chet Baker]]. Lo amo quando suona, ma quando canta mi sembra un angelo. Un angelo cupo, solitario, pensoso, rancoroso, dolente, ma abbagliante. Usa il cervello, non la voce. Usa l'anima, non la gola. Sono pazza di lui. (dalla rubrica [http://minapervoi.vanityfair.it/2013/01/19/pazza-di-un-uomo-di-nome-chet/ "Mina per voi"], 19 gennaio 2013)
*Adoro [[Billy Wilder|Wilder]]. Impossibile non farlo. Mi verrebbe voglia di elencare tutta la sua produzione, vuoi come regista, vuoi come sceneggiatore, ma la lista sarebbe troppo lunga. Dirò i miei preferiti: ''[[Viale del tramonto]]'' e ''La fiamma del peccato'', due film perfetti. Il tanto osannato ''[[A qualcuno piace caldo]]'' non mi fa impazzire, pensa. Forse perché ai film leggeri preferisco i "mattoni". Il più brutto è, in assoluto, ''Il valzer dell'imperatore''. [...] Tremendo. (dalla rubrica [http://minapervoi.vanityfair.it/2014/11/04/adoro-wilder-soprattutto-%E2%80%9Cviale-del-tramonto%E2%80%9D/ "Mina per voi"], 4 novembre 2014)
*Alla convention democratica, negli Stati Uniti, ho ascoltato il discorso di un giovane uomo molto sicuro di sé, molto sereno, molto calmo, molto... luminoso, mi verrebbe da dire. Lui, non ricordo il nome, diceva nel suo speech che era figlio di due mamme. E lo diceva con semplicità, senza troppa enfasi. Non mi è sembrato un fenomeno da baraccone. Mi è sembrato normale. (da ''Vanity Fair'', n. 38, 26 settembre 2012)
*Basta. Basta considerare chi si droga un figo. Non si può dire di no, è proprio così. L'aria da maledetto, bevitore, drogato incanta i ragazzi. E non arrivo ancora a capire perché. Qualche volta, questa perfida interpretazione si accompagna con una reale capacità. Ma si muore. E un'altra vittima di questa imbecillità è caduta. Una che aveva stoffa. Una che aveva un talento potente. E non lo ha potuto esprimere in pieno. Una che non avrà più niente da questa vita che, qualche volta, vale la pena di essere vissuta in lucidità. Si muore. E [[Amy Winehouse]], vittima di un lungo suicidio, se ne è andata. Senza alcuna bellezza. Senza splendori. (da ''Vanity Fair'', n. 30, 3 agosto 2011)