Luigi Tenco: differenze tra le versioni

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==Citazioni tratte da racconti inediti==
 
*[...] Volevo guardare; ma i miei occhi erano sbarrati, fissi sulla strana figura che ora si dirigeva verso il bagno. Un bicchiere; una pasticca; capii. Volevo correre verso di lui, fermarlo; ma non potevo. Ero lì fermo, dovevo osservare tutta questa scena come solo spettatore. Provai ad urlare; ma la voce non venne. Giaceva lì su quel letto disfatto ansando. Un piccolo rivolo di sangue gli usciva dal naso. Forse sarei stato ancora in tempo, dovevo salvarlo, dovevo. [...]. (da ''Giaceva immobile'', Enrico De Angelis, ''Luigi Tenco. Io sono uno. Canzoni e racconti'', p. 173.)<ref name=raccin>Da alcuni racconti lunghi, usciti dopo quarant'anni dai cassetti della Torre di Recco dove Tenco viveva. {{Cfr}}(parole Enricoscritte Desul Angelis,retro ''Luigicopertina Tenco.del Iolibro sono uno. Canzoni e racconti'', p. 172-173.citato)</ref>
 
*[...] E Paolo, agente brillante che è poi (l'avrete capito) protagonista dell'insieme, incede brillante verso il portone. Non lo fa per se stesso, è chiaro, neppure per gli altri. Per il nemico. Che ha voluto sfidarlo. Quindi incede con impeto per impaurirlo e per fargli capire che la lotta è iniziata in campo aperto. Niente da fare per il miserando, il poveretto. Paolo immenso, l'agente Paolo ha deciso. E il nemico, all'intravedere la luce del sole invernale che entra nel portone della strada, già piange la sua sconfitta. (da ''L'Agente Paolo''Enrico De Angelis, ''Luigi Tenco. Io sono uno. Canzoni e racconti'', p. 172).<ref name=raccin/>
 
==Citazioni su Luigi Tenco==