Tommaso Giartosio: differenze tra le versioni

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m →‎Perché non possiamo non dirci: immagino che qui ci voglia una maiuscola
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*A causa di quella discontinuità di cui abbiamo già parlato a lungo, la compenetrazione tra l'omosessualità e l'omofobia dominante è particolarmente intima: liquida, pervasiva, corporea, originaria, inestricabile... [...] Opposizione, eterosessismo, ''e tuttavia, di fatto'', compenetrazione. Un po' come nelle liti in famiglia. Per questo la discriminazione spesso non viene percepita, neppure dai diretti interessati: più è radicata, meno è visibile. [...] Ogni gruppo discriminato tende a interiorizzare in parte i pregiudizi di cui è oggetto. (p. 87)
*Ci sono molte famiglie in cui lo zio gay insaccato del suo segreto di Pulcinella pesa come un macigno sui raduni natalizi o estivi. Gli etero non saranno mai realmente liberi finché non lo saranno i gay; e questo vale, ovviamente, per ogni altro schieramento sui due versanti di un muro di discriminazione. (p. 93)
*Ogni riconoscimento di diritti si trascina dietro ciarpame simile – il sospetto perbenistico verso chi di quel diritto non vuole avvalersi. daiDai una casa a tutti i senzatetto, e chi si ostina a rifiutarla sembrerà a molti un tipo losco, un iperbarbone. (p. 95)
*L'[[omosessualità]] è semplicemente qualcosa che sta in tutti noi da sempre. Per questo si innerva (come realtà sconosciuta sfiorata, elusa, metaforizzata, taciuta, ambita, tabuizzata, perseguitata, implicata in altri discorsi...) anche nello scrittore più eterosessuale. (p. 127)