E. M. Forster: differenze tra le versioni

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+Aspetti del romanzo; incorporo citazione esistente in una citazione piú ampia, usando la traduzione di Pavolini
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*Non scriverò mai più un altro romanzo dopo questo {{NDR|''A Passage to India''}}: la mia sopportazione della gente comune si è esaurita. Ma continuerò senz'altro a scrivere. Non avverto il minimo declino delle mie "facoltà". (dalla lettera a Siegfried Sassoon del 1° agosto 1923)
*Pensare prima di parlare è la parola d'ordine del critico. Parlare prima di pensare è quella del creatore. (da ''Two Cheers for Democracy, The Raison d'Etre of Criticism in the Arts'')
*Perché un romanzo deve aver bisogno di progettazione? non potrebbe crescere liberamente? perché ha da concludersi così come si conclude una commedia? Non potrebbe invece espandersi? (da ''Aspetti del romanzo'', in ''Romanzi'', p. 1802)
*Sarei stato un autore più celebre se avessi scritto, o meglio pubblicato, di più, ma quest'ultima cosa l'ha impedita il sesso. (dal diario, 31 dicembre 1964)
*Se dovessi scegliere tra il tradire il mio paese e tradire il mio amico, spero di avere il fegato di tradire il mio paese. (da ''What I Believe'', in ''Two Cheers for Democracy'')
*Voglio amare un giovane forte del basso ceto e essere amato da lui e persino ferito da lui. Ecco per che cosa ero nato, e pensare che ho voluto scriver romanzi rispettabili... (dall'agenda personale, 1935)
 
==''Aspetti del romanzo''==
 
* La qualità intensamente e soffocantemente umana del romanzo non è evitabile; il [[romanzo]] è fradicio d'umanità; al suo tendere verso l'alto e al suo precipitare verso la terra non si può sfuggire, né tagliarli fuori dalla critica. (p. 37)
* Noi siamo tutti come il marito di Sharazade, in quanto pretendiamo di sapere che cosa succederà poi. È un fatto universale e per questo la spina dorsale di un romanzo deve essere una storia. (p. 41)
* Ed ecco perché i romanzi possono consolarci anche quando trattano di gente malvagia: perché ci fanno pensare che esista una razza umana più comprensibile e maneggevole della nostra, perché ci danno l'illusione della perspicacia e della potenza. (p. 73)
*PerchéDopo tutto, perché un romanzo deve aver bisognoessere di progettazioneprogettato? nonNon potrebbe crescere liberamente? E perché ha dadeve concludersi così come si conclude una commedia? Non potrebbe invece espandersi? (da[...] ''AspettiGli delscrittori romanzo'',moderni indicono ''Romanzi'',di sì. (p. 1802103)
*La fantasia ci ha chiesto di pagare un supplemento, e adesso la profezia ci domanda umiltà e perfino rinuncia al nostro senso dell'umorismo. (p. 144)
 
==''Camera con vista''==
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*Edward Morgan Forster, ''Maurice'' (1914), traduzione di Marcella Bonsanti, Garzanti, 1987.
*Edward Morgan Forster, ''Passaggio in India'' (1924), traduzione di Adriana Motti, Einaudi, 1978.
*Edward Morgan Forster, ''Aspetti del romanzo'' (1927), traduzione di Corrado Pavolini, Il SaggiatoreGarzanti, 19861991. ISBN 9788811674450
*Edward Morgan Forster, ''La vita che verrà'' (1903 – 1960), traduzione di Marcella Bonsanti, Garzanti, 1975.
*Edward Morgan Forster, ''Romanzi'', Mondadori, 1986.