Diego Armando Maradona: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Nel giugno 1978}} Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo.<ref name=mediaset>Citato in Christian Padelli ed Enrico Turcato, ''[http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo45449.shtml Maradona: mezzo secolo nel pallone]'', ''SportMediaset.it'', 29 ottobre 2010.</ref>
*{{NDR|5 luglio 1984, durante la presentazione ufficiale allo stadio San Paolo davanti a 70000 spettatori}} Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.<ref name=mediaset/>
*Sì, ho litigato con il Papa. Ci ho litigato perché sono stato in Vaticano, e ho visto i tetti d'oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la Chiesa si preoccupava dei bambini poveri... allora venditi il tetto, amigo, fai qualcosa!!!<ref name=mediaset/>
*{{NDR|22 giugno 1986, prima della partita con l'Inghilterra}} In campo non ci si batte con le armi, bensì col [[pallone da calcio|pallone]]. E comunque no, non so parlare in inglese, ma anche se lo conoscessi non lo parlerei.<ref name=mediaset/>
*{{NDR|1° agosto 1986}} Dio è giusto, quindi il Napoli non verrà penalizzato. Del processo per il calcio scommesse non voglio neanche sentir parlare, adesso devo solo concentrarmi sul prossimo campionato. Possiamo lottare per lo scudetto, ma i tifosi non devono illudersi. Non dobbiamo montarci la testa, ma essere consapevoli dei nostri limiti, proprio come l'Argentina in Messico.<ref name=mediaset/>
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*[...] miglior giocatore del mondo: sì, [[Francesco Totti|Totti]] mi convince più di Zidane e di Beckham. Sa rendere semplici le cose difficili, sa far giocare bene la squadra.<ref>Citato in ''[http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/20/Maradona_Totti_numero_uno_mondo_co_10_040220035.shtml Maradona: Totti numero uno al mondo]'', ''Corriere della Sera'', 20 febbraio 2004.</ref>
*{{NDR|27 maggio 2005, dopo aver visto la finale Milan-Liverpool}} Nemmeno il Brasile che vinse la Coppa del mondo nel 1970 avrebbe rimontato da 0-3.<ref name=mediaset/>
*{{NDR|Su [[Luciano Moggi]]}} Con me, è sempre stato un signore. Contro di lui, non ho nulla da dire. Anzi, ne conservo un buon ricordo. Se ha delle colpe, sicuramente non saranno uniche, le sue.<ref>Citato in Mimmo Malfitano, ''Maradona, dalla festa alla caserma'', ''La Gazzetta dello Sport'', 7 giugno 2006.</ref>
*{{NDR|31 ottobre 2008, prime dichiarazioni da CT dell'Argentina}} Giocheremo contro la Scozia e lavoreremo bene per quell'appuntamento. Andrò in un paese dove mi adorano: mi amano perché ho segnato un famoso gol all'Inghilterra e tra inglesi e scozzesi non corre molto buon sangue.<ref name=mediaset/>
*{{NDR|Dopo Real Madrid-Juventus (0-2) del 5 novembre 2008, dove Del Piero siglò una storica doppietta}} Certo che [[Alessandro Del Piero|Del Piero]] non invecchia vera­mente mai!<ref>Citato in ''[http://www.tuttosport.com/calcio/champions_league/2008/11/06-8686/Del+Piero+%C3%A8+meglio+%27e+Maradona Del Piero è meglio di Maradona]'', ''Tuttosport.com'', 6 novembre 2008.</ref>
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*Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.
*So di non essere nessuno per cambiare il mondo, ma non voglio che entri qualcuno nel mio per condizionarlo.
*Negli ultimi tempi in Italia ero come un bolide di Formula Uno che andava a trecento all'ora e non si fermava mai. Ma questo non importava a nessuno. Pensa che quando fui arrestato a Buenos Aires, qualcuno che conta mi ha detto "E adesso, che dirà mio figlio?". Non gli fregava niente del Maradona in crisi, dell'uomo prostrato, in difficoltà, distrutto, bisognoso di aiuto, era solo preoccupato dell'idolo infranto, del giocattolo che s'era rotto. E non gli passava nemmeno per la testa che l'esempio per suo figlio dovesse essere lui, non un giocatore di pallone. Forse poteva essere così una volta, quando lo sport era diverso e noi non eravamo solo gli ingranaggi di una macchina di immensi interessi economici, politici, industriali, di immagini. E poi anche se fosse così, la realtà è che io non me la sentivo più di essere un simbolo, di rappresentare qualcosa, di reggere tutto lo stress che procura questa macchina, questo calcio. Confesso la mia incapacità, la mia fragilità, anche se la mia presunzione, il mio orgoglio mi facevano apparire diverso.
*Sì, ho litigato con il Papa. Ci ho litigato perché sono stato in Vaticano, e ho visto i tetti d'oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la Chiesa si preoccupava dei bambini poveri... allora venditi il tetto, amigo, fai qualcosa!!!
*{{NDR|Su [[Pelé]]}} Come giocatore è stato il massimo, però non ne ha saputo approfittare per far progredire il calcio. Lui pensava politicamente, pensava che sarebbe potuto diventare il presidente dei brasiliani... avrei preferito che si proponesse come me, per presiedere un'associazione in difesa dei diritti dei giocatori, che si occupasse di Garrincha e non lo lasciasse morire nell'indigenza, che lottasse contro le azioni dei potenti che ci limitano... Non voglio mettermi a confronto con lui, l'ho sempre detto e lo ripeto. E quando dico di mettermi a confronto con lui non parlo solo di questioni calcistiche... ho avuto molte opportunità di incontrarlo... era una questione di pelle, ci urtavamo troppo; ci vedevamo e partivano le scintille.
*{{NDR|Su [[Johan Cruijff]]}} Sono riuscito a vederlo solo al tramonto, ma mi è sembrato un giocatore fantastico. Era più veloce degli altri, sia fisicamente che mentalmente, e sfruttava bene le sue doti. Accelerava come Caniggia, da uno a cento e poi frenava. E aveva una visione del campo impressionante. Qualche volta ha detto delle fesserie su di me, senza conoscermi bene.