Dino Buzzati: differenze tra le versioni

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'''Dino Buzzati''' (1906 – 1972), scrittore, giornalista e pittore italiano.
 
== Citazioni di Dino Buzzati ==
*A farci stare in palpiti sono le favolose circostanze del dramma, quale non abbiamo finora conosciuto che nei libri e nei film di [[fantascienza]]? È la durata enorme dell'incertezza, che sembra doversi prolungare per giorni interi? È la spaventosa distanza che ci separa dai tre, librati in un mondo paurosamente straniero e nemico, per noi pressoché inconcepibile? È l'interrotto colloquio fra la Terra e la temeraria navicella che potrebbe trasformarsi in sepolcro, per cui rabbrividiamo al dubbio di dover ascoltare la spietata progressione di un addio? <ref>Da ''Corriere della Sera'', 15 aprile 1970.</ref>
*{{NDR|Sull'[[alpinismo]]}} Chi ha dato tanto alla montagna, chi per la montagna ha rischiato con tanto accanimento la vita, a questo amore resterà legato per sempre.<ref>Citato in ''Palla lunga e pedalare'', p. 45.</ref>
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===Citazioni===
*"Gli parve che la fuga del tempo si fosse fermata, il mondo ristagnava in una orizzontale apatia e gli orologi correvano inutilmente. La strada di Drogo era finita; eccolo ora sulla solitaria riva di un mare grigio e uniforme. [...] Gli occhi di Drogo fissavano come non mai le giallastre pareti della fortezza. Lacrime lente e amarissime calavano giù per la pelle raggrinzita, tutto finiva miseramente e non restava più nulla da dire." (p. 186)
*L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
*Fino allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Si cammina placidamente, guardandosi con curiosità attorno, non c'è proprio bisogno di affrettarsi, nessuno preme di dietro e nessuno ci aspetta, anche i compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare. (p. 47)
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*La "visione" dell' attesa di cui è capace Dino Buzzati mi è rimasta dentro da quando, a tredici anni, lessi ''Il deserto dei Tartari''. ([[Antonio Spadaro]])
*Non so quanti ricorderanno og­gi, a 40 anni dalla sua morte, un aspetto essenziale per capire Dino Buzzati, l’uomo e l’opera: la sua indo­le di conservatore all’antica, apoliti­co, pessimista e anche reazionario, come egli stesso ammise, ma reazio­nario in forma privata, precisò, «at­taccato alle vecchie cose, alla tradi­zione, piuttosto che alle cose di do­mani». ([[Marcello Veneziani]])
*[...] quelQuel che resta sono le opere aristocratiche dei vinti, i [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa|Tomasi]] e i Buzzati, i [[Mario Praz|Praz]] e i [[Guido Morselli|Morselli]], i [[Giuseppe Berto|Berto]] e gli [[Carlo Alianello|Alianello]]. O di vinti a disagio nel campo dei vincitori, come Pavese e Pasolini. ([[Marcello Veneziani]])
 
==Note==