Tommaso Landolfi: differenze tra le versioni

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'''Tommaso Landolfi''' (1908 – 1979), scrittore, poeta e traduttore italiano.
 
==Citazioni di Tommaso Landolfi==
*Al mondo non sempre i buoni e i generosi hanno la ricompensa che si meritano. (da ''Il principe infelice'', Adelphi)
*Il [[bianco]] è il colore sfacciato del pudore. (da ''Racconti'', Vallecchi, 1961)
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*Una materia che dominavo fin troppo, mi domina ora a sua volta, e il mio menomo scritto deriva, dalla penosa aspirazione a una umanità, verso la patologia pura e semplice.
*''Quegli sparsi oggetti erano soltanto, ecco, protesi con cieco dolore a un loro irraggiungibile compimento, se è vero che orfanezza e vedovanza della patria celeste è la sorte di tutte le cose quaggiù.'' (p. 104)
*''Cause di forza maggiore: la mia [[viltà]]. (Disse il mendicante a Marivaux: eh, sì, avete ragione, son giovane e forte, ''mais que voulez-vous, Monsieur, je suis si paresseux!'')'' (p. 106)
*Ed ecco anche il massimo effetto che possono ormai sortire i miei conati di terza persona. Quasi la terza persona non fosse un'attitudine profonda dell'animo, ma una mera questione grammaticale. (È manifesto che col riportare questa ignobile prosa vo perseguendo ragioni tutt'altre dalle letterarie. Santo nome di [[Honoré de Balzac|Balzac]] qui sopra invocato! dove meglio tornerebbe al proposito un Ferenc o un Lajos.) (p. 110)
*Eppure dovrò smettere presto: un libro è come una malattia, e solo chi ha forza da vendere si può permettere di [[scrittura|scriverlo]], a momenti dicevo di passarlo. Ammirevoli personaggi, quei tali che tiran su un romanzo in quattro volumi, giungendo fino a riscriverlo sette volte; non pure per la loro forza taurina e resistenza al caldo della febbre, ma perché, arrivati a metà, credono ancora a quello che stanno facendo, e ancora ci credono arrivati al terzo volume, e ancora a una pagina dalla fine del quarto, e ancora alla prima, seconda, settima riscrittura; credono addirittura alla utilità, di quello che stanno facendo. Questo si chiama comunemente "fiato", e par nome acconcio. (p. 123)