Romanzo criminale - La serie (seconda stagione): differenze tra le versioni

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*Dì ar Dandi che è stato un piacere! ('''Il Larinese''') {{NDR|[[ultime parole da Romanzo criminale - La serie|ultime parole]] a Donatella, prima di essere ucciso proprio da quest'ultima}}
*In nome del popolo italiano, la Corte, visti gli articoli 572, 582, 610, 628 e 630 del codice penale dichiara gli imputati colpevoli dei reati loro ascritti e li condanna alle seguenti pene: Soleri Fabrizio anni quindici, Buffoni Ruggero anni otto, Fabiani Lucio anni otto, Marconi Fabio anni otto, Sabatini Claudio anni otto di reclusione da scontare in un manicomio giudiziario essendogli stata riconosciuta la seria infermità mentale, Amati Federico assolto per insufficienza di prove, De Angelis Mario assolto per insufficienza di prove. I suddetti imputati vengono inoltre assolti dal reato di associazione per delinquere previsto dall'articolo 416 del Codice Penale. L'udienza è tolta! ('''Giudice''')
*{{NDR|A Donatella}} Complimenti per il Larinese, un lavoro pulito! Se un giorno decidi di metterti in proprio fammi sapere, il Dandi può avere tutte le [[assicurazione|polizze]] che vuole ma non è immortale! ('''Sigma''')
*Alla luce di questa sentenza che riteniamo per molti versi sorprendente, dovremo forse riscrivere la storia criminale della nostra città o addirittura dell'intera Italia! Tutti con l'amaro in bocca, non certo Mario De Angelis che torna libero cittadino, libero e dicono miliardario! Secondo l'accusa ma non secondo i giudici, la Banda nasce alla metà degli anni Settanta per iniziativa di un gruppo di giovani delinquenti, che provengono dalle borgate e da altre zone periferiche della capitale. Ad organizzarli in un gruppo coeso ed organizzato sul modello di altre organizzazioni militari come la Mafia e la Camorra, è secondo gli investigatori Pietro Proietti, detto il Libanese per via della sua carnagione scura. È di Proietti l'idea di eserguire il rapimento del barone Aldemaro Rosellini. Altri membri della banda sono stati condannati a pene minori e uno di loro, Claudio Sabatini, detto il Bufalo, reo confesso di almeno due omicidi, è stato dichiarato incapace di intendere e di volere e internato in un manicomio giudiziario. La sentenza, accolta con vive manifestazioni di gioia da parte degli imputati, ha in pratica sconfessato l'operato degli inquirenti, negando persino l'esistenza stessa della banda criminale. Il commissario Nicola Scialoja, che sulla banda ha condotto le principali indagini, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. ('''Voce Telegiorenale''')
*Questa è una guerra che non si vince! ('''Sostituto Procuratore Borgia''')