Massimo Fini: differenze tra le versioni

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*Gli [[Ebreo|ebrei]] quando sostengono di essere il popolo eletto da Dio creano in realtà il razzismo di cui saranno poi tragicamente vittime, perché se il mio popolo è eletto da Dio è chiaro che tutti gli altri sono popoli di serie B.<ref>Dallo spezzone di una conferenza, [http://www.youtube.com/watch?v=6F1SytC367k visibile] su YouTube dal min. 3:46; filmato caricato il 19 ottobre 2011.</ref>
*I teologi, cristiani e musulmani, soprattutto medievali, sono sempre rimasti impressionati dalla capacità di possessione del [[denaro]] e dalle devastazioni che può compiere nell'animo umano. Più laicamente i marxisti ortodossi l'hanno dannato perché sarebbe lo "strumento per appropriarsi del denaro altrui". Gli psicoanalisti lo apparentano allo sterco, per il piacere che se ne trae sia nell'espellerlo che nel ritenerlo.<ref>Da ''Il denaro sterco del demonio'', Marsilio, 1998.</ref>
*Il destino dell'Occidente sembra quello di essere condannato a capovolgere, in un doloroso contrappasso, la battuta che Goethe nel "Faust" mette in bocca a Mefistofele: "Io sono lo spirito che vuole eternamente il male ed opera eternamente il bene". Il paradosso dell'Occidente è credersi il [[bene e male|Bene]], di volere eternamente il Bene e di operare eternamente, in una sorta di eterogenesi dei fini, il [[bene e male|Male]]. E il vizio di fondo sta proprio in questa distinzione manichea tra [[Bene e Male]] e nella pretesa prometeica di aumentare il Bene a spese del Male, cancellandolo dalla faccia della terra, mentre nella realtà Bene e Male sono due facce della stessa medaglia e concrescono insieme, tanto più grande è il Bene, tanto più grande sarà il Male.<ref>Da ''Il vizio oscuro dell'Occidente'', Marsilio, 2002.</ref>
*Il direttore de "Il Foglio" {{NDR|[[Giuliano Ferrara]]}} è talmente obnubilato dal suo neoconservatorismo neocon da non rendersi conto che sponsorizzando il becero razzismo antislamico di Oriana Fallaci si apre la strada anche ad ogni altra forma di razzismo e quindi, prima o poi, anche a un rigurgito antisemita contro il quale si avranno ben pochi argomenti per contrastarlo se si è prima avallato il razzismo antislamico.<ref>Da ''La Fallaci e l'accusa anti-islam'', ''Il Gazzettino'', 30 maggio 2005.</ref>
*Il giorno del Big Bang non è lontano. Il denaro, nella sua estrema essenza, è futuro, rappresentazione del futuro, scommessa sul futuro, rilancio inesausto sul futuro, simulazione del futuro ad uso del presente. Se il futuro non è eterno ma ha una sua finitudine, noi, alla velocità cui stiamo andando proprio grazie al denaro, lo stiamo vertignosamente accorciando. Stiamo correndo a rotta di collo verso la nostra morte come specie. Se il futuro è infinito ed illimitato, lo abbiamo ipotecato fino a regioni temporali così sideralmente lontane da renderlo di fatto inesistente. L'impressione infatti è che, per quanto veloci si vada, anzi propri in ragione di ciò, questo futuro orgiastico arretri costantemente davanti a noi. O forse, in un moto circolare, niciano, einsteniano, proprio del denaro, ci sta arrivando alle spalle gravido dell'immenso debito di cui lo abbiamo caricato. Se infine, come noi pensiamo, il futuro è un tempo inesistente, un parto della nostra mente, come lo è il denaro, allora abbiamo puntato la nostra esistenza su qualcosa che non c'è, sul niente, sul Nulla. In qualunque caso questo futuro, reale o immaginario che sia, dilatato a dimensioni mostruose e oniriche dalla nostra fantasia e dalla nostra follia, un giorno ci ricadrà addosso come drammatico presente. Quel giorno il denaro non ci sarà più. Perché non avremo più futuro, nemmeno da immaginare. Ce lo saremo divorato.<ref>Da ''Il denaro, sterco del demonio'', Marsilio, 1998.</ref>