Alexis de Tocqueville: differenze tra le versioni

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*Non vi è al [[mondo]] un filosofo tanto grande che non creda ad un'infinità di cose sulla fede altrui e che non supponga molte più [[verità]] di quante ne stabilisca.
*Ogni potenza aumenta l'azione delle sue forze via via che ne accentra la direzione: è questa una [[legge]] generale della [[natura]] che si impone all'osservatore e che un [[istinto]] più sicuro ancora ha fatto conoscere anche ai despoti più mediocri.
*Per raccogliere i beni inestimabili prodotti dalla [[libertà di stampa]], bisogna sapersi sottomettere ai [[Male|mali]] inevitabili che essa fa nascere.
*Perché una classe è bassa, non bisogna credere che tutti quelli che ne fanno parte abbiano il [[cuore]] basso; sarebbe questo un grande [[errore]].
*Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell'abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.<br />Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri... Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.<br />Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo. (citato in Umberto Eco, ''Considerazioni attuali'', ''L'espresso'', n. 20, anno LIV, 22 maggio 2008, p. 222)