Gabriele D'Annunzio: differenze tra le versioni

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m mitica luce sul Tirreno, o madre Ellade-->mitica luce sul Tirreno, o madre | Ellade
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*''ma sì vivea divinamente d'una | cosa ch'ella recava d'oltremare, | al re Ierone vincitor col carro; | ma la facea magnanima e sublime | una cosa recata d'oltremare, | più lieve che corona d'oleastro: | l'Ode, foggiata di parole eterne".'' (vv. 149-155)
*''"E' vero, è vero!" io dissi. "Mi sovviene". | Ed il cuore profondo mi tremò, | tremò della divina poesia. | "Mi sovviene. Era l'Ode trionfale: | Canta Demetra che regna i feraci | campi siciliani, e la sua figlia | cinta di violette! Canto, o Clio, | dispensatrice della dolce fama, | la corsa dei cavalli di Ierone!'' (vv. 156-164)
*''varcammo l'Istmo pel diolco. Quivi | eroi vedemmo e [[Pindaro]] con loro. | Ed obliammo l'[[usignolo|usignuol]] di Ceo | per l'[[aquila]] tebana. Era la tua | mitica luce sul [[Tirreno]], o madre | Ellade,'' (vv. 176-181)
*''Ma non sostenne il nostro cuor mortale | quel silenzio sublime. Si piegò | verso il [[sorriso]] delle donne nostre. | E Derbe disse ad Aretusa: "Quando | fiorì di rose il lauro trionfale?". | Era la donna giovinetta alzata, | mutevole onda con un viso d'oro, | tra gli oleandri;'' (vv. 207-214)
*''Disse Aretusa: "Bene io te 'l dirò" | mutevole onda con un viso d'oro. | Disse: "Inseguiva il re Apollo Dafne | lungh'esso il fiume, come si racconta.'' (vv. 219-222)