Manuel Castells: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Manuel Castells in 2009.jpg|thumb|Manuel Castells, 2009]]
'''Manuel Castells''' (1942 – vivente), sociologo spagnolo naturalizzato statunitense.
 
*Immagino che qualcuno potrebbe dire: "Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far parte della vostra [[Internet]], della vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la mia vita!" Bene, se questa è la vostra posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete delle reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi. Se avete intenzione di vivere nella società, in questa epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete. Perché viviamo nella Galassia Internet. (da ''Galassia Internet'', traduzione di Stefano Viviani, Feltrinelli, Milano, 2007, p. 262)
*L'estrema violenza con cui da un paio di decenni siamo bombardati dai più audaci (e spesso inutili) sviluppi tecnologici sta riducendo la nostra attenzione sull'unica novità realmente epocale: presto tutti noi vivremo in ambienti immersi in una sorta di "retarchia". (da ''Galassia Internet'', traduzione di Stefano Viviani, Feltrinelli, Milano, 2007, p. 211)
*Lo sviluppo del capitalismo industriale, contrariamente a una visione naturale troppo diffusa, non provoca il rafforzamento della [[città]] ma la sua scomparsa quasi totale in quanto sistema istituzionale e sociale relativamente autonomo, organizzato attorno a obiettivi specifici. Infatti, la costituzione della mercanzia in quanto meccanismo di base del sistema economico, la divisione tecnica e sociale del lavoro, la diversificazione degli interessi economici e sociali su uno spazio più vasto, l'omogeneizzazione del sistema industriale causano il nascere della coincidenza di una forma spaziale, la città, con la sfera del dominio sociale di una classe ben determinata, la borghesia. La diffusione urbana equivale giustamente alla perdita del particolarismo ecologico e culturale della città. (da ''La questione urbana'', p. 40)
 
==[[Incipit]] di ''La questione urbana''==
=== [[Incipit]] ===
Questo testo è nato da una constatazione sorprendente.<br />
Infatti, nel momento in cui l'ondata della lotta anti-imperialista dilaga in tutto il mondo, i movimenti di rivolta si manifestano nel cuore stesso del capitalismo avanzato e il rilancio delle lotte operaie crea una nuova situazione politica in Europa, i «problemi urbani» diventano essenziali tanto nella politica dei governi quanto nei ''mass media'' e, di qui, nel modo di vivere di gran parte della popolazione.
=== Citazioni ===
*Lo sviluppo del capitalismo industriale, contrariamente a una visione naturale troppo diffusa, non provoca il rafforzamento della [[città]] ma la sua scomparsa quasi totale in quanto sistema istituzionale e sociale relativamente autonomo, organizzato attorno a obiettivi specifici. Infatti, la costituzione della mercanzia in quanto meccanismo di base del sistema economico, la divisione tecnica e sociale del lavoro, la diversificazione degli interessi economici e sociali su uno spazio più vasto, l'omogeneizzazione del sistema industriale causano il nascere della coincidenza di una forma spaziale, la città, con la sfera del dominio sociale di una classe ben determinata, la borghesia. La diffusione urbana equivale giustamente alla perdita del particolarismo ecologico e culturale della città. (da ''La questione urbana'', p. 40)
 
==Bibliografia==