C. S. Lewis: differenze tra le versioni
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*Alla mia venuta in questo mondo mi avevano (tacitamente) avvertito di non fidarmi mai di un papista e (apertamente) al mio arrivo alla facoltà di inglese di non fidarmi mai di un filologo. [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] era l'uno e l'altro.<ref>Da ''Sorpreso dalla gioia'', Jaca Book, Milano 1981, p. 242.</ref>
*Credo che nella vita di tutti gli uomini in certi periodi, e nella vita di molti uomini in tutti i periodi fra la prima infanzia e l'estrema vecchiaia, uno degli elementi più dominanti sia il desiderio di far parte della cerchia locale e il terrore di esser lasciati fuori. […] Di notte le passioni, la passione per la Cerchia esclusiva è quella che maggiormente può spingere un uomo che non è malvagio a fare cose malvagie. (da ''The Inner Ring'', la conferenza commemorativa che tenne nel 1944 agli studenti del King's College dell'Università di Londra)<ref>Philip Zimbardo, ''L'effetto Lucifero'', Raffaello Cortina Editore, Milano, 2008, p. 383</ref>
*Noi non ci accontentiamo di vedere la bellezza, anche se il Cielo sa che gran dono sia questo. Noi vogliamo qualcos'altro, che è difficile descrivere a parole: vogliamo sentirci uniti alla bellezza che vediamo, trapassarla, riceverla dentro di noi, immergerci in essa, diventarne parte. Ecco perché abbiamo popolato l'aria, la terra e l'acqua di dei e dee,
*Ogni giorno camminiamo sul filo del rasoio fra queste due incredibili possibilità. È evidente, dunque, che la nostra perenne nostalgia, il desiderio di unirci a quella parte dell'universo dalla quale ora ci sentiamo separati, di trovarci finalmente all'interno di quella porta che abbiamo sempre potuto vedere solo dall'esterno, non è semplicemente una fantasia nevrotica, ma al contrario è il più sincero sintomo della nostra vera condizione. E venire finalmente ammessi all'interno significherebbe gloria e onore per noi, al di là di ogni nostro merito, e significherebbe nello stesso tempo il rimarginarsi di quella vecchia ferita. (citato in Paolo Gulisano, ''C.S. Lewis. Tra fantasy e vangelo'', Ancora, Milano 2005, p. 181)
*Ora so, Signore, perché tu non dai risposte. Tu stesso sei la risposta. Davanti al tuo volto ogni domanda muore sulle labbra. Quale altra risposta sarebbe soddisfacente? Parole, soltanto parole; da far scendere in campo contro altre parole. (da Clive Staples Lewis, ''A viso scoperto'', Milano 1983, prefazione di Maurizio Cucchi, traduzione di Maria Elena Ruggerini, p. 193)
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