Fabrizio De André: differenze tra le versioni

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*Era necessario adattare ai suoni che tali strumenti riproducevano, una lingua che ci scivolasse sopra, che evocasse attraverso fonemi cantati, indipendentemente quindi dalla loro immediata comprensibilità, le stesse atmosfere che gli strumenti evocavano. A noi la lingua più adatta è sembrata fosse il genovese, con i suoi dittonghi, i suoi iati, la sua ricchezza di sostantivi ed aggettivi tronchi che li puoi accorciare o allungare quasi come il grido di un gabbiano.
 
{{Intestazione|''Speciale TG1'', intervista di [[Vincenzo Mollica]]<ref>L'intervista allo ''[httphttps://www.youtube.com/watch?v=eXhgEz-T1OMAcmwhdR1gY Speciale TG1]'' visibile su YouTube.{{collegamento interrotto}}</ref>}}
*{{NDR|«Di cosa ha paura oggi Fabrizio De André?»}} Sicuramente della morte. Non tanto la mia che in ogni caso, quando arriverà, se mi darà il tempo di accorgermene, mi farà provare la mia buona dose di paura, quanto la morte che ci sta intorno, lo scarso attaccamento alla vita che noto in molti nostri simili che [[suicidio|si ammazzano]] per dei motivi sicuramente molto più futili di quanto non sia il valore della vita. Io ho paura di quello che non capisco, e questo proprio non mi riesce di capirlo.
*{{NDR|«Qual è il desiderio che vorresti realizzare?»}} [...] sicuramente, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, rincontrare mio padre.