Enrico De Nicola: differenze tra le versioni

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Creata pagina con "thumb|Enrico De Nicola '''Enrico De Nicola''' (1877 – 1959), politico italiano, Capo provvisorio dello Stato, 1° Presidente della Repubb..."
 
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*Questa cerimonia che ha per pretesto la mia persona, ma ha per finalità l'augurio per l'avvenire d'Italia, alla quale, da questo Colle, onusto di venticinque secoli di storia, al Campidoglio, noi rivolgiamo il nostro filiale pensiero, memore e riconoscente, perché nella libertà sentita non come licenza ma come una disciplina consentita e nella vera pace che non è l'assenza della guerra, ma è la pace delle anime, raggiunga il suo infallibile radioso destino.<ref>Audio originale in [http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0abf751d-6407-4dbc-9df2-2b03793bb950.html Q verso il Quirinale], Rai, 23 marzo 2013.</ref>
 
{{Int|Dal discorso di Insediamento del Presidente della Camera del Regno d'Italia, 27 giugno 1920|DiscorsoStenografico ditrascritto Insediamento,del testodiscorso originaledi Insediamento pubblicato nell'[http://storia.camera.it/presidenti/de-nicola-enrico/xxv-legislatura-del-regno-d-italia/discorso:0#nav Archivio della Camera dei Deputati], Roma, 27 giugno 1920.}}
*Il largo suffragio, onde avete voluto chiamarmi a questo altissimo seggio, onorato fino a ieri dal forte intelletto e dalla calda eloquenza di [[Vittorio Emanuele Orlando]], non deve essere altrimenti spiegato se non col proposito di dimostrare come, in una Camera eletta con l'equa rappresentanza di tutte le classi e di tutti i partiti, parlamentari eminenti possano alternarsi, nell'esercizio delle più delicate funzioni, con modesti colleghi, se una sola ambizione li accomuni: quella di compiere, con tutte le energie di cui sono capaci, il loro dovere, se una sola fede li avvinca: quella nell'avvenire e nella grandezza d'Italia.
*Mi conforta il pensiero che, a traverso le più disparate concezioni politiche ed i più vivaci dissensi di propositi e di idee, nessuno potrà mai dimenticare, al di sopra di tutte le competizioni e al di fuori di ogni dissidio, il sentimento di reciproco rispetto, che è fondamento e condizione di ogni convivenza civile, e l'affetto filiale, che dovrà essere tanto più pavido e tenero per la terra, che fu la nostra culla e raccoglie le tombe dei nostri cari quanto più grave è la crisi, che la insidia e la tormenta.
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*Nell'esercizio delle mie funzioni una sola idea mi sarà monito e guida: di poter dire, allorché vi rimetterò il mandato, che, se involontari errori commisi, non mi resi mai indegno della vostra fiducia, perché non venni mai meno ai miei più sacri doveri.
 
{{Int|Dal discorso di Insediamento del Presidente della Camera del Regno d'Italia, 14 giugno 1921|DiscorsoStenografico ditrascritto Insediamento,del testodiscorso originaledi Insediamento pubblicato nell'[http://storia.camera.it/presidenti/de-nicola-enrico/xxvi-legislatura-del-regno-d-italia/discorso:0#nav Archivio della Camera dei Deputati], Roma, 14 giugno 1921.}}
*Ai colleghi delle provincie non conquistate ma ricongiunte all'Italia io sono fiero di rivolgere, in vostro nome, un deferente saluto di solidarietà e un fervido augurio di bene. Essi, che attraverso l'invocazione delle gloriose tradizioni di Roma ottennero ier l'altro l'augusto affidamento della cura più gelosa e del più profondo rispetto per quanto attiene alla coscienza nazionale di popolazioni di diverse razze e di lingue diverse fatalmente confuse sulle nostre naturali frontiere, troveranno nel Parlamento il presidio di ogni libertà, la tutela di ogni sacro diritto, la espressione più alta della sovranità popolare, la difesa e lo scudo di ogni causa nobile e degna.
*Leviamo i nostri sentimenti all'altezza dei nostri destini. Non dimentichiamo le nostre virtù per ricordare i nostri errori ed esagerare i nostri difetti.