Giordano Bruno/Citazioni su Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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*''I cardinali dormienti si affannano | a punire Bruno, che invece è lontano. Vola. | Il suo superbo corsiero, vivo come il pensiero, | Già passa le Alpi.'' ([[Christopher Marlowe]])
*I naturalisti non hanno davvero nessuna colpa se gli uomini mancano di auto comprensione. Giordano Bruno è stato bruciato perché diceva che gli uomini sono, insieme al loro pianeta, solo un granello di polvere fra innumerevoli altre nuvolette di polvere. ([[Konrad Lorenz]])
*Il suo [[Niccolò Copernico|copernicanesimo]] era strettamente collegato alla sua concezione magica della natura; egli associava l'eliocentrismo alla magia solare di [[Marsilio Ficino|Ficino]] e basava le sue argomentazioni in favore della teoria del moto terrestre su di un testo [[ermetismo (filosofia)|ermetico]] nel quale si asseriva che la terra si muove in quanto essa è viva. ([[Frances Yates]])
*''Infine mi chiamo come il fiume che battezzò [[Gesù Cristo|colui]] nel cui nome fui imposto in posti bui. [...] Nella cella reietto perché tra fede e intelletto scelgo il suddetto, Dio mi ha dato un cervello, se non lo usassi gli mancherei di rispetto. [...] Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere la verità perché sono il tuo sogno eretico.''<ref name=eresia>La canzone ''Sono il tuo sogno eretico'' si divide in tre parti, nella terza Caparezza racconta la storia di Giordano Bruno. Il cantante pugliese non cita esplicitamente né il nome dello scrittore, né quelli di [[Giovanna d'Arco]] e [[Girolamo Savonarola]], i protagonisti delle altre due parti del brano. Ciò che accomuna i tre personaggi è il fatto che tutti e tre furono condannati a morte per eresia. Giordano Bruno, nella sua strofa, racconta dal suo punto di vista la sua storia e in particolar modo la vicenda che l'ha portato ad essere condannato a morte.</ref> ([[Caparezza]])
*L'atteggiamento del Bruno nel corso del 1599 si illumina così d'una piena coerenza: non quella monolitica del diniego costante, ma quella umana e viva della lunga ed alterna disputa coi giudici e più con se stesso. Non folle ostinazione, non petulanza di grafomane si rivela nel suo comportamento, ma volontà ferma di non lasciarsi soffocare, ansia di farsi comprendere, parabola dolorosa dalla speranza, allo stupore, alla disperazione. ([[Luigi Firpo]])