Arto Paasilinna: differenze tra le versioni
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Il mugnaio urlante, Lo smemorato di Tapiola |
+Il figlio del dio del Tuono, Il migliore amico dell'orso |
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L'aereo fluttuava nell'oscurità. Sorvolavamo il Pacifico al largo della Melanesia, avevamo appena passato il trentesimo parallelo e il Tropico del Cancro.<br>
Stavamo attraversando la fascia calda del mondo, pensai che da quelle parti la temperatura non scende al di sotto dei diciotto gradi nemmeno nel periodo più freddo. Volavamo da più di tre ore, eravamo partiti dall'aeroporto internazionale di Tokyo.
==''Il figlio del dio del Tuono''==
===Incipit===
Il cielo dei [[Finnici]] è un immenso coperchio trapunto di stelle, posato sul perno del mondo, con la stella polare allo zenit. Là regnano i loro dèi e gli spiriti, là abitano i Finnici buoni morti da tempo. Il potere supremo è esercitato da Ukko Yliumala, detto dio del Tuono.
===Citazioni===
* Durante gli ultimi cinquecento anni, questa gigantesca macchina divina ha perso colpi. Gli dèi dei Finnici hanno dovuto tristemente riconoscere che il loro popolo era stato completamente fuorviato da religioni stranire e da falsi idoli. (premessa)
* Ho l'impressione che tra [[Gesù]] e suo padre non corresse veramente buon sangue. [...] Insomma, questa storia non mi riguarda. Può essere che Gesù fosse così bonaccione da sacrificarsi volentieri. Chi lo sa, con questi dèi stranieri. Un tipo speciale, in ogni caso. (cap. V)
* Rutja non aveva mai messo piede in un gabinetto di campagna. In migliaia di anni non aveva mai sentito il minimo bisogno di andare di corpo. [...] Evidentemente doveva essere peccato andare al gabinetto, visto il sollievo che se ne traeva. Strano che non se ne parlasse di più nella dottrina [[cristianesimo|cristiana]]. (cap. VI)
* Per un attimo, Sampsa si sentì nella stessa situazione di Giuseppe all'epoca. Ma in Finlandia, nessuno avrebbe mai creduto che fosse opera di Rutja, e lo avrebero accusato di essere padre di un figlio illegittimo. Alla sola idea che per tutta la vita avrebbe dovuto pagare gli alimenti al figlio del dio del Tuono, a Sampsa venivano i brividi. (cap. XI)
* "Non puoi immaginare, Rutja, come sono attivi questi pazzi. Si potrebbe dire che i migliori cervelli della nazione si nascondono dietro queste cartelle mediche", disse Onni Osmola, vantando il suo elenco di pazienti. "Mi sono spesso detto che se questo paese riuscisse a debellare le malattie mentali – come a suo tempo la tubercolosi e il rachitismo – avrebbe qualcosa da dire al mondo quanto a intelligenza e creatività. [...]" (cap. XXI)
* In due giorni, Rutja aveva miracolosamente guarito quindici malati. Era più di quanto Gesù avesse fatto in due mesi. Ma Gesù non era finnico, come Rutja. (cap. XXIII)
* Il risultato era allarmante: se l'evoluzione in atto fosse continuata nella stessa direzione, ora di Natale non ci sarebbe rimasto un solo malato di mente nei manicomi finlandesi! (cap. XIV)
===[[Explicit]]===
Così, il popolo finnico ha ancora tutti i suo difetti. È peccatore impenitente, avido, con ogni sorta di cattiveria.
Ma i Finnici sono l'unico popolo al mondo tra il quale non ci sono matti.
==''Il mugnaio urlante''==
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* Che succederebbe, cara signorina, se nelle banche vigesse l'usanza di versare da qualche parte nelle paludi o sulle colline i risparmi e gli interessi dei loro clienti? (cap. XXI)
* Il
== ''Lo smemorato di Tapiola'' ==
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* Quando la terra tremò, una piacevole fitta di dolore attraversò il loro cuore. Per un istante fugace tornò alla mente di Rytkönen l'esplosione di un deposito di munizioni del nemico a Lotinapelto, nel 1943. (cap. 15)
* Quanto al consigliere agrimensore Taavetti Rytkönen, nell'interrogatorio non ricordò assolutamente nulla dell'accaduto. (cap. 17)
* {{NDR|Esito dell'inchiesta per la distruzione della fattoria}} Lo stato finlandese non deve richiedere alcun indennizzo. Al contrario, i suddetti proprietari meriterebbero di ricevere, in appropriata occasione, un'onorificenza concreta, per esempio la «medaglia al merito [[agricoltura|agricolo]]» o qualche altra decorazione del genere per i servizi resi alla patria. (cap. 19)
==''Il migliore amico dell'orso''==
* Il discorso pastorale fu più muscoloso del solito. Huuskonen sottolineò il carattere sacro del vincolo matrimoniale e rafforzò il peso delle sue parole strofinando la facia dello sposto contro un cespuglio di ortiche. (cap. 2)
* Vasili Leontev aggiunse poi che era pronto a versare al reverendo il salario intero di un marinaio di coperta, ma che l'orso doveva accontentarsi della qualifica di mozzo. (cap. 18)
* Alla fine di settembre si pose fine al corso di ballo come gli agli altri insegnamenti: l'orso ormai sbadigliava e non ce la faceva più a ballare il casaciok o a fare il maître per servire ai ricevimenti. Riusciva ancora, per forza d'abitudine, a fare il segno della croce, ma la sua fede appariva ormai alquanto superficiale. (cap. 23)
* "Sono le ore 20,33, ora locale, e da parte della compagnia desidero ringraziare tutti i viaggiatori e il personale di bordo per l'ottima riuscita della crociera!" urlò immerso fino alla cintola nell'acqua oleosa. (cap. 33)
==Bibliografia==
*Arto Paasilinna, ''Il mugnaio urlante'', traduzione di Ernesto Boella, Iperborea, 1997. ISBN 8870910660▼
*Arto Paasilinna, ''
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*Arto Paasilinna, ''Lo smemorato di Tapiola'' (1991), traduzione di Helinä Kangas e Antonio Maiorca, Iperborea, 2010. ISBN 9788870910988
▲*Arto Paasilinna, ''Il
*Arto Paasilinna, ''L'allegra apocalisse'' (1992), traduzione di Nicola Rainò, Iperborea, 2010. ISBN 9788870911893
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