Jerome K. Jerome: differenze tra le versioni

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==''I pensieri oziosi di un ozioso''==
*È prodigiosa la conoscenza intima e profonda dell'[[economia domestica]] che si acquista, quando si è realmente al verde. (Cap. ''La «bolletta»'', 1953, p. 16)
*Essere [[povertà|poveri]] è il meno. È l'esser conosciuti come poveri, che fa male. (Cap. ''La «bolletta»'', 1953, p. 18)
*Aprite un libro e cercate di leggere, ma scoprite che [[William Shakespeare|Shakespeare]] è trito e banale, [[Charles Dickens|Dickens]] insipido e pedestre, [[William Makepeace Thackeray|Thackeray]] noioso e [[Thomas Carlyle|Carlyle]] eccessivamente sentimentale. (Cap. ''I nervi'', 1953, p. 23)
*Il mondo appartiene alla [[Malinconia]],<ref>Maiuscolo nel testo</ref> allora, una pensosa vergine, che non ama il riverbero del giorno. (Cap. ''I nervi'', 1953, p. 27)
*Un buon uomo è un [[uomo]] che è buono con noi, e un cattivo è un uomo che non fa quello che noi vorremmo facesse. (Cap. ''La vanità'', , 1953, p. 32)
*Sì, sì, la [[vanità]] è indubbiamente la forza motrice che spinge il mondo ed è l'[[adulazione]] che lubrifica le ruote. (Cap. ''La vanità'', 1953, p. 34)
*Dopo tutto la [[vanità]] è una virtù quanto un vizio. È facile recitare massime contro la sua peccaminosità, ma è una passione che può muovere al bene, non solo al male. L'[[ambizione]] è semplice vanità passata di grado. (Cap. ''La vanità'', 1953, p. 36)
*L'[[amore]] stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. (''La vanità'', 1953, p. 36)
*Mentre l'[[ambizione|ambizioso]] lavora per sé, lavora per tutti. Noi siamo così legati che nessuno può lavorare solo per sé. (Cap. ''Come riuscire nel mondo'', 1953, p. 43)
*[[Alessandro Magno|Alessandro]] e [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] combattevano per i propri fini, ma così facendo strinsero una cintura di civiltà intorno alla Terra. (Cap. ''Come riuscire nel mondo'', 1953, pp. 43-44)
*Se vi accontentate di cento, cominciate a insistere per avere mille; se comincerete col chiedere cento, otterrete soltanto dieci. Il povero [[Jean Jacques Rousseau]] si procurò tanti dolori proprio per non aver seguito questo semplice piano. Aveva stabilito che il massimo della felicità terrestre consisteva in un orticello, una donna amabile e una mucca, e non giunse mai nemmeno a sfiorarli. Arrivò fino all'orticello, ma la donna non era amabile e si portò dietro la propria madre: in compenso la mucca non c'era. (Cap. ''Come riuscire nel mondo'', 1953, pp. 44-45)
*È impossibile godere la [[pigrizia]] fino in fondo se non si ha parecchio lavoro da compiere. (Cap. ''La pigrizia'', 1953, p. 47)
*Conobbi un tale che arrivava fino ad alzarsi e a fare un bagno freddo, ma nemmeno questo gli serviva perché, dopo il bagno, doveva saltare di nuovo in letto per scaldarsi. (Cap. ''La pigrizia'', 1953, p. 51)
*L'[[amore]] è come il [[morbillo]], dobbiamo passarci tutti. E, sempre come il morbillo, lo prendiamo una volta sola. (Cap. ''L'amore'', 1953, p. 55)
*L'affetto è un fuoco che può essere alimentato giorno per giorno e tanto più caricato quanto più gli anni dell'inverno si avvicinano. (Cap. ''L'amore'', 1953, p. 56)
*Il tempo è come un [[governo]], non ne fa mai una dritta. (Cap. ''Il tempo'', 1953, p. 67)
*Il [[tempo (meteorologia)|tempo]], in città, è come un'[[allodola]] in un ufficio di contabilità: è fuori posto e da fastidio. [...] Il tempo è una ragazza di campagna ed in città non ci fa bella figura. (Cap. ''Il tempo'', 1953, p. 68)
*Tittums è il nostro gatto, ed ha le dimensioni di un rotolo di soldini. Inarcava la schiena e bestemmiava come uno studente in medicina. (Cap. ''Cani e gatti'', 1953, p. 76)
*La sorte del [[timidezza|timido]] non è felice. Gli uomini non lo possono soffrire, le donne lo disprezzano, e lui si [[disprezzo|disprezza]] e non si può soffrire. (Cap. ''La timidezza'', 1953, p. 87)
*La [[presunzione]] è la miglior armatura che l'uomo possa portare. Sulla sua superficie liscia ed impenetrabile le meschine stoccate del [[disprezzo]] e dell'[[invidia]] scivolano via, ormai innocue. (Cap. ''La timidezza'', 1953, p. 90)
 
*Fintanto che gli stolti potranno vivere e proliferare, il mondo, nel suo complesso, procederà tollerabilmente bene.
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== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
*Jerome K. Jerome, ''[http://www.liberliber.it/libri/j/jerome/index.htm Appunti di romanzo]'', versione di Silvio Spaventa Filippi, Roma, A. F. Formiggini, 1928.
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{{Pedia|Tre uomini a zonzo||(1900)}}
 
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