Antonio Rezza: differenze tra le versioni

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*Una notte la ragazza che faceva della sua pipì una fontana lo iniziò all'amore. Aveva la pelle che sapeva di bocca. E la bocca di bocca. Anto la baciò tutta come fosse di bocca. Le succhiò tutto ciò che sporgeva. E tenne tutto in bocca fino all'alba. (pag. 49)
*Si era fatta la sera. L'insonne tentava invano di puzzare nel profondo dell'alito ma il suo fiato rimaneva limpido, fresco come quello di chi non si è mai assopito. "Tu dormi bene" disse l'insonne ad Anto "ma che ne sai di chi si gira nel letto e spera che la notte sia la morte?" Anto rispose distrattamente "io dormo bene perché vivo male". (pag. 61)
*Non era un'allucinazione: lei [[russare|russava]] a occhi aperti, russava nei suoi occhi. E nella bocca. E russando sputava fuori la realtà. (pag. 77)
*Anto non sapeva cosa fare. Aprendo gli occhi avrebbe visto un uomo zitto. E non c'è cosa peggiore che non saper ascoltare qualcuno che non ha niente da dire. Nel dubbio iniziò a parlare. Ma non fece in tempo a dire tre parole che il Biondo chinò la testa. E passò dall'inchino alla noia. E dalla noia al sonno. (pag. 87)
*Rimase con gli occhi incrostati di sangue per giorni, voleva vedere il non vedere e provare pena per ciò che non vedeva. Aveva scoperto il buio. E nel buio i ricordi. E nei ricordi ciò che aveva già visto. Aveva scoperto che attraverso il buio poteva rivedere il passato. Una volta lavati gli occhi la realtà gli sembrò più crudele. E allora non volle più vedere [...] (pag. 109)