Dan Simmons: differenze tra le versioni

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'''Dan Simmons''' (1948 – vivente), scrittore statunitense.
 
==Citazioni di Dan Simmons==
*Tanto detesto la [[morte]], le buie porte dell'Ade, quanto detesto un uomo che con le labbra dice una cosa e nel cuore ne cela un'altra. (da ''Ilium. La Rivolta'', traduzione di G. L. Staffilano, Mondadori, 2004)
 
==''La mia carriera di scrittore''==
*Qualche volta penso alle cose che mi piacerebbe scrivere. Vorrei fare un romanzo come un ologramma, un libro che, spaccato in quattro e aperto in ogni sua parte, continuasse a mostrare un'immagine intera e perfetta. [...] Detto in altri termini, il mio ideale sarebbe un romanzo "ipertestuale" senza il supporto tecnologico. (p. 5)
*Se leggi un certo libro vuoi entrare in una certa atmosfera. [...] D'altra parte è molto piacevole sfidare regole e aspettative: non è una missione, ma personalmente provo una grande soddisfazione quando mi capita di leggere una pagina scritta da qualcuno che conosce perfettamente le regole del gioco e tuttavia le usa per scopi diversi, innovativi. Violare le [[convenzione|convenzioni]] stabilite significa, in fondo, adoperarle in modo nuovo, e questo vale sia per il lettore che per lo scrittore. (p. 6-7)
*La mia definizione dell'arte è semplice: è ciò che mi fa sentire inquieto, che in qualche modo mi provoca. (p. 7)
*Penso che l'arte di un libro vada celata il più possibile, resa trasparente, in modo da non infastidire il lettore con la sensazione di una tecnica all'opera. Il primo livello di lettura dev'essere immediato, cristallino. Poi naturalmente viene il piacere di scoprire il "qualcosa in più" che c'è in ogni libro riuscito, il rombo sotterraneo della metropolitana, tanto per usare una metafora; ma il nostro piacere non dev'essere guastato dal fatto di non capire gli ulteriori livelli a cui l'autore lavora. E non alludo soltanto al simbolismo o all'allegoria, ma a livelli del tutto personali e poetici, ai quali magari non è facile arrivare. Ci basti intuire che esiste una vena più ricca, che volendo potremo tornarci, e ci sentiremo meglio. (p. 7)