Doris Lessing: differenze tra le versioni

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incipit Il diario di Jane Somers
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Harriet e David si conobbero a una festa aziendale a cui nessuno dei due aveva avuto molta voglia di andare e subito capirono di non aver atteso altro.<br>
Antiquati vecchio stampo, retrogradi, timidi, troppo esigenti così la gente li definiva, ma non terminava qui la lista di aggettivi poco teneri che si attiravano. Entrambi difendevano un'idea di sé a cui erano testardamente attaccati; quella di essere, a buon diritto, gente comune. A quella famosa festa circa duecento persone si accalcavano in una stanza lunga, solenne e troppo decorata che per trecentotrentaquattro giorni l'anno fungeva da sala riunioni. Tre ditte collegate, che in un modo o nell'altro avevano a che fare con l'edilizia, avevano unito le loro forze per organizzare la festa di fine d'anno. C'era un gran baccano. Il ritmo martellante di un'orchestrina scuoteva il pavimento e le pareti. Erano in molti a ballare pigiati assieme per mancanza di spazio; le coppie saltellavano in su e in giù o giravano su se stesse come su un perno invisibile. Le donne si erano tutte agghindate, alcune con abiti fatali, altre in modo bizzarro, altre ancora con colori sgargianti.
 
===''Il sogno più dolce''===
Una sera d'autunno, presto: la strada sottostante era uno scenario di piccole luci gialle che trasmettevano un senso di intimità, e la gente era più infagottata per l'inverno. Alle sue spalle un buio gelido stava invadendo la stanza, ma in quel momento niente poteva sgomentarla: fluttuava, alta come una nube estiva, felice come una bambina che avesse appena imparato a camminare. La ragione di questa insolita gaiezza era un telegramma del suo ex marito, Johnny Lennox - il compagno Johnny -, ricevuto tre giorni prima. FIRMATO CONTRATTO FILMATO FIDEL ARRETRATI TUTTI E PAGAMENTO CORRENTE DOMENICA. Oggi era domenica. Quell'"arretrati tutti" era dovuto, lo sapeva, a qualcosa di simile all'euforia febbrile che pervadeva lei in quel momento: non era certo il caso di illudersi che li avrebbe pagati "tutti", il che a questo punto ammontava a una cifra così grossa che lei non si preoccupava nemmeno più di tenere il conto.
 
===''L'abitudine di amare''===
Nel 1947 George scrisse di nuovo a Myra, dicendo che ora che la guerra era finita da un pezzo sarebbe dovuta tornare per sposarlo. Dall'Australia, dove s'era recata con i suoi due figli nel 1943, perché aveva là dei parenti, lei gli rispose dicendo di sentire che le loro strade erano ormai divise; non era più sicura di voler sposare George. Questi non si lasciò scoraggiare. Le inviò telegraficamente l'importo del viaggio in aereo e la pregò di andarlo a trovare. Vi andò, ma per due settimane, perché non poteva lasciar soli i ragazzi più a lungo. Disse che l'Australia le piaceva, e le piaceva il clima; quello inglese non le andava più, e pensava che l'Inghilterra, con molta probabilità, fosse ormai finita. S'era abituata, inoltre, a star lontana da Londra. E, forse, anche da George Talbot.
 
===''Martha Quest''===
Due donne anziane sedevano, sferruzzando, in quella parte della veranda che una parete di rampicanti proteggeva dal sole: un viluppo di gambi e viticci fitti di fiori, contro il quale l'ardente pomeriggio pulsava come una marea di luce, in cui grappoli color arancio erano la schiuma della risacca. Al di qua della barriera colorata vi era un recesso ombroso con rozzi muri d'argilla (le pareti esterne della casa), su due lati, mentre il terzo consisteva in una panca carica di taniche di benzina verniciate, dalle quali spuntavano gerani bianchi e rosa. Attraverso il fogliame, il sole spandeva a profusione il suo oro sull'ammattonato rosso, sulle due signore, venute qui subito dopo il pranzo per rimanervi fino al tramonto a ciarlare senza sosta, con lingue irrefrenabili. Una era Mrs Quest, l'altra Mrs Van Rensberg. Martha Quest, una ragazzina sui quindici anni, sedeva sui gradini, in pieno sole, goffamente piegata nel tentativo di proteggere con la propria ombra il libro dall'implacabile riflesso.
 
==Note==
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*Doris Lessing, ''Il diario di Jane Somers'', traduzione di Marisa Caramella, Milano, Feltrinelli, 1990. ISBN 8807810220
*Doris Lessing, ''Il quinto figlio'', traduzione di Mariagiulia Castagnone, Feltrinelli, 1988. ISBN 8807013681
*Doris Lessing, ''Il sogno più dolce'', traduzione di Monica Pareschi, Milano, Feltrinelli, 2002. ISBN 8807016052
*Doris Lessing, ''L'abitudine di amare'', traduzione di Vincenzo Mantovani, Feltrinelli, 1991. ISBN 8807811812
*Doris Lessing, ''Martha Quest'', traduzione di Francesco Saba Sardi, Milano, Feltrinelli, 1991. ISBN 8807014203
*Doris Lessing, ''Memorie di una sopravvissuta'' (''The Memoirs of a Survivor''), traduzione di Paola Faini, Lucarini Editore, 1986.
*Doris Lessing, ''Prefazione'', traduzione di Raffaella Patriarca, in Sof'ja Tolstaja, ''I diari: 1862-1910'', La Tartaruga edizioni, Milano, 2010. ISBN 978-88-7738-485-0 ([http://books.google.it/books?id=W6PgjQ-QhisC&pg=PA5#v=onepage&q&f=false Anteprima su Google Libri])