George Steiner: differenze tra le versioni
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* Buona parte dell'attuale [[linguistica]] vorrebbe che le cose fossero assai più nitide di quanto sono.
* Se vi sia o no una genuina 'scienza del linguaggio' è un punto controverso. [...] Vi è un inevitabile autismo ontologico, un procedere all'interno di un cerchio di specchi, in ogni cosciente riflessione sul (riflesso del) linguaggio. (III, 1; p. 107)
* Un modello comprenderà un campo più o meno esteso e significativo di fenomeni linguistici. [...] Se ne fosse capace
* Non ho nessun ricordo di una prima lingua. Per quanto ne so, parlo con la stessa facilità l'inglese, il francese e il tedesco. (III, 1; p. 112)
* Tagliata fuori dalla [[futuro|futurità]], la ragione si seccherebbe. [...] Chiusa la porta sul futuro e su tutta la percezione, ogni conoscenza diventa inerte. [...] È soltanto tramite il linguaggio, e forse tramite la musica, che l'uomo può affrancarsi dal tempo, può vincere provvisoriamente la presenza e il presente della propria morte puntuale. (III, 2; pp. 154 sg.)
* Ogni forma di [[comunicazione]] è un<nowiki>'</nowiki>'interpretazione' tra mondi privati. (III, 3; p. 191)
* Tutto il problema della traduzione e la ricerca corrente di
* Il linguaggio è una creazione costante di mondi alternativi. [...] L'incertezza di significato è [[poesia]] incipiente. (III, 4; p. 226)
* Elencate [[san Gerolamo]], [[Lutero]], [[Dryden]], [[Hölderlin]], [[Novalis]], [[Schleiermacher]], [[Nietzsche]], [[Ezra Pound]], [[Valéry]], [[MacKenna]], [[Franz Rosenzweig]], [[Walter Benjamin]], [[Quine]] – e avrete quasi esattamente il totale complessivo di quanti hanno detto qualcosa di fondamentale o di nuovo sulla traduzione. (IV, 1; p. 260)
* Come le mutazioni nel [[evoluzionismo|miglioramento della specie]], i grandi atti di [[traduzione]] sembrano avere una necessità fortuita. La logica è sucessiva al fatto. Ciò di cui ci stiamo occupando non è una scienza, ma un'[[arte]] esatta. (IV, 3; p. 285)
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