Petronio Arbitro: differenze tra le versioni

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*Ahimè, grida, più a lungo vive il vino che un omuncolo. È bene che noi badiamo a titillarci la gola, ché la vita si spiega tutta nel vino. (cap. XXXIV; 1982, p. 57)
:Ahiahi, che ci campa più il vino, qui, che l'omettino! Bisogna che ci facciamo le spugne, noi, allora, che è la vita che è il vino. {{NDR|Petronio, ''Satyricon'', traduzione di Edoardo Sanguineti, Einaudi, 1991}}
*Ohimé, ohimé! Siamo sacche gonfie che camminano. Valiamo meno delle [[Mosca (zoologia)|mosche]]. Quelle almeno un po' di forza ce l'hanno; noi non abbiamo più consistenza delle bolle. (Capcap. XLII)
:Ahiahi, che siamo proprio gli otri gonfiati che ce ne andiamo a spasso, noi, che siamo meno che una mosca, che le mosche ci hanno un po' la loro vitalità, almeno, ma che noi, invece, non siamo più che una bolla. {{NDR|Petronio, ''Satyricon'', traduzione di Edoardo Sanguineti, Einaudi, 1991}}
::''Heu, eheu! Vtres inflati ambulamus. Minoris quam muscae sumus. <Illae> tamen aliquam virtutem habent; nos non pluris sumus quam bullae''
*L'antico amore è come un cancro. (cap. XLII; citato in Paola Mastellaro, ''Il libro delle citazioni latine e greche'', Mondadori, Milano, 2012, p. 26. ISBN 978-88-04-47133-2)
:''Antiquus amor cancer est''.
*Ora, invece, gli Dei hanno i piedi felpati, perché noi non abbiamo più fede... E i campi sono là in abbandono... (cap. XLIV; 1982, p. 77)
:Ma gli dei ci hanno le mani legate, adesso, che non ci è più religione. Le campagne se ne stanno... {{NDR|Petronio, ''Satyricon'', traduzione di Edoardo Sanguineti, Einaudi, 1991}}