Herman Melville: differenze tra le versioni

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*In una parola, Queequeg, l'inferno è un'idea nata la prima volta da un pasticcio di mele digerito male; e perpetuata da quel momento in poi attraverso le dispepsie ereditarie causate dai Ramadan. (Ismaele: XVII; p. 126)
*L'anima è come la quinta ruota in un carro. (Elia: XIX; p. 132)
*E con questo {{NDR|Starbuck}} sembrava intendere non soltanto che il coraggio più degno di fiducia e più utile è quello che sorge dalla giusta stima del pericolo da affrontare, ma anche che un uomo che non abbia nessuna paura è un compagno di gran lunga più pericoloso di un vigliacco. (XXVI; p. 157)
*Gli uomini possono apparire detestabili come società per azioni e come popoli; furfanti possono essere, schiocchi e assassini; gli uomini possono avere volti ignobili e insignificanti; l'uomo ideale tuttavia è una creatura tanto nobile e splendente, tanto grandiosa e luminosa che sopra ogni sua macchia ignominiosa tutti i suoi compagni dovrebbero affrettarsi a gettare i loro manti più preziosi. (XXVI; p. 159)
*La vecchiaia ama sempre la veglia; quasi che l'uomo, quanto più lungo è il tempo che l'ha tenuto allacciato alla vita, tanto di meno abbia a che fare con ciò che rammenta la morte. (XXIX; p. 170)
*Secondo me {{NDR|Achab}} deve avere quella che a terra chiamano la coscienza; è una specie di ''micragna'', dicono, peggio del mal di denti. (Stubb: XXIX; p. 173)
*Infatti, quale che sia la superiorità intellettuale di un uomo, essa non potrà arrogarsi mai sugli altri una supremazia pratica ed efficace senza l'ausilio di un qualche esterno artificio, di una qualche esterna prevaricazione, sempre, in sé, più o meno ignobili e abbietti. (XXXIII; p. 196)
*Lascio una scia bianca e torbida; pallide acque, gote ancor più pallide, dovunque io navighi. I flutti gelosi si gonfiano ai lati per sommergere la mia traccia; lo facciano; ma prima io passo. (Achab: XXXVII; p. 220)
:Io lascio un bianco e torbido solco, acque pallide, volti più pallidi, dovunque io navighi. Flutti gelosi si gonfiano lungo le fiancate per sommergere la mia traccia. Facciano pure, ma prima, io passo.<ref>Citato in [[Andrea Pazienza]], ''La prima delle tre''.</ref>
*Egli {{NDR|Achab}} ammucchiava sulla gobba bianca della balena la somma di tutta la rabbia, di tutto l'odio sentiti dalla sua razza fin dai tempi di Adamo; e poi, come se il suo petto fosse stato un mortaio, le sparava addosso la carica del suo cuore ardente. (XLI; p. 240)
*Ma è vana impresa volgarizzare gli abissi, e ogni verità è un abisso. (XLI; p. 241)
*Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella paura. (XLII; p. 253)
*Oh, Dio! quali estasi torturanti sopporta colui che è consumato da un'unica inappagata brama di vendetta! Dorme coi pugni serrati; e si sveglia con le unghie piene di sangue che gli trafiggono le palme. (XLIV; p. 260)