Marco Porcio Catone: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Marco Porcio Catone==
*Fuggi le chiacchiere, per non essere reputato un loro fomentatore: a nessuno nuoce aver taciuto, nuoce aver parlato. (da ''Distico'')
:''Rumores fuge, ne incipias novus auctor haberi: nam nulli tacuisse nocet, nocet esse locutum
*I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori. (citato in Aulo Gellio, ''Notti attiche'' XI, 18, 18)
:''Fures privatorum furtorum in nervo atque in compedibus aetatem agunt, fures publici in auro atque in purpura
*Il villano non pensi di saperla più lunga del padrone. (da ''De re rustica'', V, 3)
:(Villicus) ''Ne plus censeat sapere se, quam dominus''.
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:''Noli tu quaedam referenti credere semper: exigua est tribuenda fides, qui multa locuntur.
*Pianta alberi, che gioveranno in un altro tempo. (citato in Cicerone, ''De senectute'')
:''Serit arbores, quae alteri saeclo prosint
* Se padroneggi l'argomento, le parole seguiranno. (citato in Giulio Vittore, ''Ars rethorica'', 15)
:''[[w:Rem tene, verba sequentur|Rem tene, verba sequentur]]''.
* Non vergognarti di volere che ti sia insegnato ciò che non sai. Saper qualcosa è fonte di lode, mentre è una colpa non voler imparare nulla.
:''Ne pudeat quae nescieris, te velle doceri. Scire aliquid laus est, culpa est nihil discere velle
*Per il resto ritengo che [[Cartagine]] dev'essere distrutta. (da [[Plutarco]], ''Vita di Catone'')
:''Ceterum censeo Carthaginem esse delendam'' anche come ''Carthago delenda est''.
*È meglio avere degli acerrimi [[Nemico|nemici]] piuttosto che quegli [[Amico|amici]] che si fingono dolci: i primi spesso dicono il vero, i secondi mai.<ref
:''Melius acerbos inimicos mereri, quam eos amicos, qui dulces videantur: illos verum saepe dicere, hos numquam''.
===Attribuite===
*Sopprimere una [[legge]] equivale a far vacillare tutte le altre. (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 3; 1997)
:''Unam tollendo legem ceteras infirmetis
*Nessuna legge è comoda ugualmente per tutti. (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 3; 1921)
:''Nulla lex satis commoda omnibus est''.
*Nessuna legge è ugualmente vantaggiosa per tutti: bisogna piuttosto chiedersi se fa gli interessi della maggioranza e da un punto di vista generale. (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 3; 1997)
:''Nulla lex satis commoda omnibus est: id modo quaeritur, si maiori parti et in summam prodest
*''[D]iversisque duobus vitiis, avaritia et luxuria, civitatem laborare, quae pestes omnia magna imperia everterunt
▲*''[D]iversisque duobus vitiis, avaritia et luxuria, civitatem laborare, quae pestes omnia magna imperia everterunt.'' (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 4)
:La città è afflitta da due vizi tra loro opposti, l'[[avarizia]] e il lusso, rovinosi malanni che hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.<ref>La frase si inserisce direttamente nel discorso della citazione precedente. Qui Catone ricorda a tutti che lui ha sempre criticato la lussuria e l'avarizia; quindi come mai alle donne si vuole concedere?</ref> (1997)
:La città è travagliata da questi due vizi: l'avarizia e la lussuria; e queste pesti hanno rovinato tutte le grandi cose dell'impero. (2006)
*La peggiore delle vergogne è quella della parsimonia e della povertà. (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 4; 2006)
:''Pessimus quidem pudor est vel parsimonia vel paupertatis
*Come, un uomo malvagio è più sicuro imputarlo che assolverlo, così, il [[Lussuria|lusso]] sarebbe più tollerabile trattenerlo piuttosto che lasciarlo libero, come succede ad un animale indomabile, eccitato proprio dai vincoli, lasciato libero. (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 4; 1997)
:''Et hominem improbum non accusari tutius est quam absolvi, et luxuria non mota tolerabilior esset quam erit nunc, ipsis vinculis sicut ferae bestiae inritata, deinde emissa
*La [[guerra]] si nutre da sola. (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 9; 1997)
:''Bellum inquit se ipsum alet
*La cosa più onorevole, così come la cosa più sicura, è quella di affidarsi interamente al [[valore]]. (citato in [[Tito Livio]], XXXIV, 14; 1997)
:''[Q]uod pulcherrimum, idem tutissimum: in virtute spem positam habere
==[[Incipit]] di ''De agri cultura''==
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