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*Ogni cosa che noi vogliamo è contraddittoria con le condizioni o con le conseguenze relative; ogni affermazione che noi pronunciamo implica l'affermazione contraria; tutti i nostri sentimenti sono confusi con i loro contrari. Siccome siamo creature siamo contraddizione; perché siamo Dio e, al tempo stesso, infinitamente altro da Dio. ([[Simone Weil]])
*Ogni [[passione]] veramente profonda contiene in sé il suo contrario. ([[Mario Soldati]])
 
===[[Giordano Bruno]]===
*Da ciò segue che nell'uno tutte le cose sono indistinte, e che quelle diverse e contrarie tra loro, nel principio semplicissimo sono una sola e medesima cosa, come spesso mostrammo il massimo coincidere col minimo al principio e alla fine; giacché quello che è l'estremo del caldo è il principio del freddo, l'estremo del male principio del bene, la fine delle tenebre principio della luce.
*Gli contrarii veramente concorreno, sono da un principio e sono in verità e sustanza uno.
*In conclusione, chi vuol sapere massimi secreti di natura, riguardi e contemple circa gli minimi e massimi de gli contrarii e oppositi. Profonda magia è saper trar il contrario dopo aver trovato il punto de l'unione. A questo tendeva con il pensiero il povero Aristotele, ponendo la privazione (a cui è congionta certa disposizione) come progenitrice, parente e madre della forma; ma non vi poté aggiungere. Non ha possuto arrivarvi, perché, fermando il piè nel geno de l'opposizione, rimase inceppato di maniera che, non descendendo alla specie de la contrarietà, non giunse, né fissò gli occhi al scopo; dal quale errò a tutta passata, dicendo i contrarii non posser attualmente convenire in soggetto medesimo.
*Quello che da ciò voglio inferire, è che il principio, il mezzo e il fine, il nascimento, l'aumento e la perfezione di quanto veggiamo, è da contrarii, per contrarii, ne contrarii, a contrarii: e dove è la contrarietà, è la azione e reazione, è il moto, è la diversità, è la moltitudine, è l'ordine, son gli gradi, è la successione, è la vicissitudine.
*Vedete ancora, che non è contra raggione la nostra filosofia, che reduce ad un principio e referisce ad un fine e fa concidere insieme gli contrarii, di sorte che è un soggetto primo dell'uno e l'altro; dalla qual coincidenza stimiamo ch'al fine è divinamente detto e considerato che li contrarii son ne gli contrarii, onde non sia difficile di pervenire a tanto che si sappia come ogni cosa è di ogni cosa: quel che non poté capire Aristotele ed altri sofisti.
 
===[[Nicolás Gómez Dávila]]===