Elias Canetti: differenze tra le versioni

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*La [[vita]] è lotta, lotta senza quartiere, ed è un bene che sia così. L'umanità, altrimenti, non potrebbe progredire. Una razza di deboli si sarebbe estinta da un pezzo, senza lasciare traccia. (da ''Il frutto del fuoco'')
*{{NDR|Su [[Lev Tolstoj|Tolstoj]]}} Le sue contraddizioni lo rendono sommamente credibile, è l'unica figura del passato che nei tempi nostri si possa prendere sul serio. (da ''Potere e sopravvivenza'', Milano 1974, p. 138)
*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono come sante: esse, simili a temporali utili o inevitabili, irrompono dalla sfera del sovrannaturale nell'ovvio e comprensibile corso del mondo. Io odio il rispetto degli storici dinanzi a una cosa solo per il fatto che è avvenuta, i loro criteri falsi, a posteriori, la loro impotenza che striscia dinanzi a ogni forma di potere. (citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008)
*Quel che conta è solo credere nella propria causa. E magari l'avversario crede nella causa opposta! (da ''Il frutto del fuoco'')
*Schivare il concreto è uno dei fenomeni più inquietanti della storia dello spirito umano. (da ''La coscienza delle parole'')
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*Non dice nulla, ma come sa spiegarlo! (1967)
*Ogni imbecille, basta che ne abbia voglia, può perturbare la mente più complicata. (1942)
*Per gli storici le [[guerra|guerre]] sono in certo modo sacre: salutari o inevitabili tempeste, irrompono dalla sfera del soprannaturale nel corso troppo chiaro e spiegato del mondo.
*Per natura ogni [[fama]] è inganno. Talvolta si scopre però che dietro, nascosta, qualcosa c'è. Che sorpresa!
*Per quanti varrà ancora la pena di vivere, appena non si morirà più? (1943)