Plinio il Vecchio: differenze tra le versioni

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*[I [[medico|medici]]] imparano a nostro rischio e pericolo e fanno esperienze a furia di ammazzare. Per di più se la prendono con il malato rigettando la colpa sulla sua intemperanza, tanto che chi è rimasto vittima viene messo sotto accusa. (p. 1342)
*Il mondo, o ''cielo'' che si voglia chiamare, nel cui ambito tutto si svolge, non a torto è reputato un dio: immenso, ingenerato, immortale. Che cos'altro possa esistere fuori di esso, gli uomini non hanno interesse a indagare, né la mente umana sarebbe capace di far congetture in proposito. (citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.)
*L'[[abitudine]] è in tutte le cose il miglior maestro. (letteralmente: «L'abitudine è potentissima signora di tutte le cose») («Usus efficamissimus rerum omnium magister» Naturalis Historia XXVI, 2).
:''Usus efficamissimus rerum omnium magister''.<ref>Letteralmente: «L'abitudine è potentissima signora di tutte le cose».</ref>
*Poi, sulla costa, sono Napoli, anch'essa calcidese, chiamata Partenope dalla tomba della Sirena, Ercolano, Pompei, col Vesuvio che si vede non lontano, col fiume Sarno che la bagna, il territorio nocerino e la stessa [[Nuceria Alfaterna|Nuceria]] a nove miglia dal mare, Sorrento col promontorio di Minerva, un tempo sede delle Sirene. (III, 9, 62)
:''Litore autem Neapolis, Chalcidensium et ipsa, Parthenope a tumulo Sirenis appellata, Herculaneum, Pompei haud procul spectato monte Vesuvio, adluente vero Sarno amne, ager Nucerinus et VIIII p. a mari ipsa Nuceria, Surrentum cum promunturio Minervae, Sirenum quondam sede.''