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Giovanni Papini+1
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=== La notte nella [[Bibbia]] ===
 
*Dio disse: "Sia la [[luce]] {{NDR|''Fiat lux''}}!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. ([[Bibbia|Bibbia, ''Genesi'']])
 
*Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura. ([[Gesù|Gesù, Vangelo secondo Marco]])
 
*Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, poiché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate. ([[Gesù|Gesù, Vangelo secondo Luca]])
 
===[[Dino Campana]]===
*Aprimmo la finestra al cielo notturno. Gli uomini come spettri vaganti : vagavano come gli spettri: e la città (le vie le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come per una melodia invisibile scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull'[[infinito]], che tutto ci appare ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra [[bellezza]]? La [[luna]] sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina.
 
*''Ecco la notte: ed ecco vigilarmi | E luci e luci: ed io lontano e solo: Quiete è la messe, verso l'infinito | (Quieto è lo spirto) vanno muti carmi | A la notte: a la notte: intendo: Solo | Ombra che torna, ch'era dipartito...''
 
*Venne la notte e fu compita la conquista dell'ancella. Il suo corpo ambrato la sua bocca vorace i suoi ispidi neri capelli a tratti rivelazione dei suoi occhi atterriti di voluttà intricarono una fantastica vicenda.
 
===[[Salvatore Quasimodo]]===
*''A te piega il cuore in solitudine, | esilio d'oscuri sensi | in cui trasmuta ed ama | ciò che parve nostro ieri, | e ora è sepolto nella notte''. (''Sillabe a Erato'')
 
*''Se mi desti t'ascolto, | e ogni pausa è [[cielo]] in cui mi perdo, | [[serenità]] d'alberi a chiaro della notte.'' (''Acque e terre'')
 
*''Seguiremo case silenziose, |dove morti stanno ad occhi aperti | e [[bambino|bambini]] già [[adulto|adulti]] | nel [[Riso (ridere)|riso]] che li attrista, | e fronde battono a vetri taciti | a mezzo delle notti''. (''Dove morti stanno ad occhi aperti'')
 
*''Terrena notte, al tuo esiguo [[fuoco]] | mi piacqui talvolta, e scesi fra i mortali''. (''Canto di Apòllion'')
 
*''Ti cammino sul cuore, | ed è un trovarsi d'astri | in arcipelaghi insonni, | notte, fraterni a me | fossile emerso da uno stanco flutto.'' (''Dammi il mio giorno'')
 
===[[Rocco Scotellaro]]===
*Ma tu chè! non credi che la notte sia fatta per dormire e le cose non credi che dormano.
 
*Per tante ore della notte il mondo tace abbandonato sotto lo stupore di mille stelle. Per altrettante ore tu ti adagi nel letto nudo di anima e corpo. Ritorni al tuo essere primo. Qualcuno ti legge i più segreti pensieri senza che tu lo sappia. Perché? A questo punto perché ti sei fermamente deciso a ricominciare domani? Vita nuova?
 
*Solo la notte sapevi che eri un vinto e Cristo era il vincitore. Ma t'addormentavi così presto!