Ignazio Fresu: differenze tra le versioni

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*Ignazio Fresu si diverte a giocare con la percezione dell'occhio umano, un occhio che spesso sembra fermarsi solo all'apparenza, al primo impatto, ma che invece deve imparare ad andare oltre, a scandagliare i significati più reconditi delle cose.
 
==Sulle opere di Ignazio Fresu==
===[[Sara Paradisi]]===
*In "Tutte le cose che abbiamo visto e preso le lasciamo; quelle che non abbiamo visto né preso, le portiamo con noi", installazione presentata a Pistoia che dà forma all'aforisma di Eraclito in cui si narra dell'enigma della conoscenza sull'immediato e soprattutto la preminenza dell'interiorità rispetto all'illusoria concretezza del mondo esterno, in cui stele di ferro rugginoso e pietra poste in equilibrio precario sono in realtà dei blocchi di polistirolo.
 
*Quello degli equilibri precari è uno fra i temi più rappresentati da Fresu che troviamo raffigurato ne "La Ginestra", che riproduce un'installazione presentata a Firenze apertamente ispirata alla celebre poesia di Giacomo Leopardi in cui il fragile e precario arbusto, simbolo dell'uomo, resiste alle violente forze della natura, specchio delle difficoltà della vita.
 
*Il gioco delle verosimiglianze invece lo troviamo nella tela che riproduce "Who What Where", installazione presentata a Siena nella mostra collettiva "H2O Espressioni Liquide", in cui l'elemento liquido viene reso attraverso ciotole di cristallo che avvalendosi del gioco di rifrazione della luce commisto ad un attento equilibrio di pieni e vuoti, creano giochi acquatici incredibilmente carichi di magia.
 
==Note==