Mariastella Gelmini: differenze tra le versioni

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* La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi troppo a lungo agli studi, mio padre era un agricoltore. Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo superare l'esame per ottenere l'abilitazione alla professione. La sensazione era che esistesse un tetto del 30% che comprendeva i figli di [[avvocati]] ed altri pochi fortunati che riuscivano ogni anno a superare l'esame. Per gli altri, nulla. C'era una logica di casta, per fortuna poi modificata perché il sistema è stato completamente rivisto. Allora, ad esempio, anche le modalità in base alle quali veniva corretto il compito erano molto opinabili. E, allora, insieme con altri 30-40 amici molto demotivati da questa situazione, abbiamo deciso di andare a fare l'esame a [[Reggio Calabria]]. Si faceva così: molti ragazzi andavano lì e abbiamo deciso di farlo anche noi. Ma ho una lunga consuetudine con il Sud, una parte della mia famiglia ha parenti in [[Cilento]]. (intervista a Flavia Amabile su ''[http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=356&ID_sezione=274&sezione La Stampa]'', 27 agosto 2008)
*Più che una riforma, la mia credo sia una manutenzione della [[scuola]]: rimette al centro la sfida educativa in collaborazione stretta con la [[famiglia]]. (citato ne ''il manifesto'', 8 ottobre 2008, p. 4)
*L'attuale [[esame]] di Stato non è certo il migliore possibile, ''ma però'' è meglio di niente. (citata in ''Donna moderna'', 24 giugno 2009, p. 14)
*L'insegnamento della [[religione]] così come è stato concepito va salvaguardato. Non è un'ora di catechismo, ma un'ora di approfondimento dei valori e dei contenuti della religione cattolica. Farla diventare un'ora in cui si insegnano altre religioni in maniera paritetica non è corretto. Questo non avviene nei paesi musulmani, non capisco perché noi dovremmo rinunciare a quello che non è solo religione, ma è qualcosa che ha condizionato fortemente la nostra cultura, la nostra tradizione e la nostra storia. Perché nel nostro paese la religione cattolica non può essere paragonata alle altre religioni. Ha una valenza maggiore, è praticata dalla stragrande maggioranza della popolazione e ha un passato attualissimo. Non la si può mettere sullo stesso piano delle altre religioni, che vanno comunque rispettate. ([http://temporeale.libero.it/norep/viewNews.jsp?newsID=3181562&URL=/libero/fdg/3181821.xml&XSL=/norep/xsl/fdg_news.xsl 10 settembre 2009])
*Insultare il premier equivale a insultare tutti gli italiani. (citata in ''[http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/rai4/reazioni-santoro/reazioni-santoro.html Il governo: "Istruttoria su Annozero" L'opposizione insorge: "Abuso di potere"]'', ''la Repubblica'', 26 settembre 2009)