Richard Bach: differenze tra le versioni

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*Un pilota non può parlare delle meraviglie del cielo nemmeno all'essere più amato.
*[...] i piloti vedono talvolta oltre la cortina, oltre il velo di velluto impalpabile e scoprono la verità che c'è oltre l'uomo, la forza che c'è oltre l'universo.
*Sarebbe una bella cosa. Passare il tempo a fare sogni ad occhi aperti di giorno e svegliarsi per ritrovarsi circondati dalla notte.
*Perché il cielo è l'unico mondo, letteralmente l'unico mondo che ci sia per un aeroplano e per l'uomo che lo conduce.
*Ma ogni volta, ogni singola volta, l'avviamento del motore segna l'inizio del viaggio. Se volete farvi un'idea dell'avventura del volo, aspettate il momento in cui i motori cominciano a girare. In qualunque pagina della storia dell'aviazione, per qualsiasi tipo di aeroplano, in quell'istante c'è un frammento o un grosso blocco di avventura, di epopea e di fascino. Il pilota, nell'abitacolo, prepara se stesso e il suo aeroplano. In tutte le lingue, con un centinaio di termini diversi, viene il momento in cui una parola o un segnale hanno un unico significato: Vai. «Libero!»
*[...]mentre assumiamo un assetto orizzontale e rettilineo, per condividere la gioia di altre macchine e di altri uomini che sono felici solo quando volano.
*Vento e nuvola e cielo; comuni denominatori della perfezione, eterni. Puoi cambiare la terra. Estirpare l'erba, spianare le colline, versare su tutto questo una città. Ma puoi estirpare il vento? Seppellire una nuvola nel cemento? Deformare il cielo per adattarlo all'immagine che l'uomo se ne fa? Mai.
*Ma non c'è bisogno di essere tanto sarcastici, perché quando dico che è scomparsa la perizia di un tempo non dico la verità. La perizia di un tempo e i vecchi tempi sono sempre lì per coloro che vogliono cercarli.
*Se io non compissi il dovere elementare di curarlo quando le sue ruote sono sul terreno, non avrei mai il diritto di chiedergli un favore speciale, una volta ogni tanto, quando è in volo, Il favore, forse, di andare avanti anche se la pioggia si abbatte come un solido muro sul suo motore, o di resistere con i suoi tiranti e i suoi montanti ai vortici improvvisi e furiosi dei venti di montagna. E magari anche l'estremo favore di sfracellarsi sulle rocce di un deserto durante un atterraggio di fortuna, lasciando però che il suo pilota ne esca incolume.
*Ricordo il consiglio che mi diede una volta un comandante di aviolinee. Mai dare ascolto alle previsioni dei meteorologi. Il tempo che c'è là è quello nel quale tu devi volare, e non saprai com'è fino a che non ti ci troverai dentro.
*Non ho fretta, perché quelli che volano con un vecchio lento biplano non possono permettersi di avere fretta.
*Questo è volare. La capacità di slanciarsi felici attraverso il cielo, di vedere il mondo che ci è familiare da tutti i punti di vista, o non vederlo affatto, di girare la testa e di passare un'ora in quell'altro mondo dove le colline, le pianure, le falesie, i laghi e le praterie sono fatti solo di nubi.
*Ma quanto più lentamente voliamo, tanto più possiamo vedere la [[terra]] e apprezzarla.
*Un aeroplano, specie un vecchio aeroplano, non può avere fretta.
*{{NDR|In riferimento al sud degli stati uniti}}Ma dal cielo non si può vedere l'odio che lo dilania, e il Sud appare come una terra dolce e bella.
*Bei posti. E anche bei momenti. Non momenti che " sono stati " belli, ma che sono belli.
*Non è la circostanza che conta, ma la lezione appresa. Non il simbolo, ma il suo significato. Non ciò che è al di fuori, ma ciò che accade dentro.
*La parola «aeroporto» serve spesso per definire un prato, accanto al quale un contadino tiene una pompa di benzina mimetizzata. In alcune parti del paese è un gioco diffuso, un'occasione per gareggiare: la Caccia all'Aeroporto.
*Tutta la mia vita è modellata sugli esempi degli altri. Esempi da imitare, esempi da non seguire.
*Imparo che dentro ognuno di noi dorme un essere che si risveglia solo nei momenti delle decisioni istantanee e delle azioni rapide.
*{{NDR|Con riferimento a Dallas}}Questa è la città dove fu ucciso il presidente. Sono contento di non doverci atterrare.
*Inoltre, ogni miglio percorso è un miglio di meno da percorrere.
*In un vecchio aeroplano il decollo e l'atterraggio rappresentano momenti un po' critici, ma il volo in se stesso è il modo di viaggiare più semplice, più controllabile da... da sempre.
*[...]appare subito chiaro al pilota, dopo poche ore di volo, che le organizzazioni aeronautiche si prendono troppo sul serio.
*Ma quando sei incalzato dalla furia degli elementi che imperversa nel cielo, hai bisogno di tutte le armi di cui puoi disporre.
*{{NDR|Con riferimento alle correnti termiche ascensionali}}Perciò l'uomo che guida un aeroplano, per essere il migliore dei piloti, deve credere nell'invisibile.
*Ma se il pilota vola abbastanza a lungo e abbastanza lontano, viene il giorno in cui la differenza fra il credere e il non credere coincide con la differenza che passa fra il risolvere e il non risolvere un problema.
*Non sono mai riuscito a scoprire dove vivano gli abitanti dei villaggi francesi, e ho lasciato l'Europa perplesso, come tutti gli altri piloti della mia squadriglia, continuando a chiedermi a chi servissero i villaggi e le case.
*Come molti piloti, preferirei volare a diciassettemila metri con un aeroplano piuttosto che affacciarmi dal secondo piano di una casa.
*L'amante dell'avventura che stava sonnecchiando si sveglia e dice: «Forse una battaglia? Che cosa ci aspetta? Che vedi laggiù? C'è speranza di ingaggiare una grande battaglia?»
*Non è l'atterraggio di fortuna che preoccupa il pilota, ma l'incertezza del momento in cui avverrà.
*Ignoro se gli automobilisti sappiano quanto sono importanti per gli aviatori. Sono fonte di gioia quando i venti di coda permettono all'aeroplano di superarli agevolmente. Fonte di gioia anche quando il traffico è intenso sulla strada e il pilota può sorpassare dieci macchine al secondo. Sono una presenza rassicurante nelle terre desolate, dove la loro apparizione rappresenta un segno di vita. E sono l'ultima risorsa quando, scomparsa la gioia, è necessario atterrare su un'autostrada e chiedere aiuto.
*Urrah! Sento di nuovo sotto i piedi la terra, solida e morbida. E c'è una pompa di benzina! E un distributore della Coca-Cola! Fabens, Texas, non ti dimenticherò mai.
*E poi venitemi a parlare di cielo sovraffollato. Ma forse i primi trecento metri non contano come cielo.
*Potrei atterrare su quella pista nel senso della larghezza e mi avanzerebbe ancora spazio, ma a volte i pesanti aerei che partono dalla base devono sfruttare tutta la lunghezza della pista per poter decollare. Che razza di modo di volare.
*La premura che mi spinge ad anteporre la California alle lezioni da imparare ha incrinato la fiducia che esisteva fra noi, e il biplano ha smesso di insegnarmi, o anche solo di consigliarmi, da prima che ci sorprendesse il temporale.
*La prudenza e io non siamo andati troppo spesso a braccetto in questi ultimi giorni, ma dopo tutto qualche volta bisognerebbe anche seguirne i consigli.
*L'unico motivo per cui non fuggo, gridando, è solo una questione di prospettiva: la capacità di sentirmi tanto grande da poter considerare quell'acqua come una cosa trascurabile e non pericolosa. E mentre la guardo, mi chiedo. può essere lo stesso con tutte le cose che incutono terrore?
*Aeroplano, puoi farcela ancora? Ti sto chiedendo molto oggi, e non ho nemmeno controllato i tuoi longheroni e tutto il resto. Posso farcela, se puoi farcela tu, pilota. Le parole mi rintronano nel cervello come se fosse stata la mazza a spingercele. Il mio aeroplano è di nuovo con me! É un momento strano e meraviglioso. Un momento fantastico. Non combatto più da solo, combatto con il mio aeroplano. E lui, nel bel mezzo della battaglia, mi dà ancora una lezione. Fino a che il pilota crede nella sua battaglia, e continua a combattere, il suo aeroplano combatterà con lui. Quando il pilota crede che il suo aeroplano lo abbia abbandonato, o stia per abbandonarlo, allora cominciano i guai. Se non credi nel tuo aeroplano, non sarai mai un pilota.
*Finalmente, nell'improvvisa quiete di un hangar scuro, uomo e biplano soli insieme, troviamo la nostra risposta al quesito del viaggio. Quattro parole. Ne valeva la pena.
 
==''Il gabbiano Jonathan Livingston''==