Jonathan Swift: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 593963 di Ulisse (discussione) senza fonte
Riga 39:
===Citazioni===
*Una più strana fantasia venne due giorni dopo all'imperatore [<small>dei lillipuziani</small>]. Fece preparare per una rivista le truppe che si trovavano nei pressi della capitale, e dopo avermi pregato di stare ritto coi piedi lontani quanto mi fosse possibile l'uno dall'altro, nella posizione del colosso di Rodi, ordinò al generale, ch'era un espertissimo condottiero, di far passare l'intero esercito sotto le mie gambe, in ordine di battaglia. (1921, p. 42)
*Avrei potuto soffocare l'incendio con la mia giacca; ma, disgraziatamente, nella fretta di uscire l'avevo lasciata a casa; sicché quel magnifico palazzo sarebbe stato senza fallo ridotto in cenere, se con una straordinaria presenza di spirito non avessi inventato un altro ripiego. La sera precedente avevo bevuto abbondantemente un vino bianco chiamato in paese ''Glimigrim'', proveniente da una provincia di Blefuscu (dove vien chiamato ''Flunec'') e che è molto diuretico; e per una straordinaria fortuna non mi ero ancora potuto scaricare la vescica. Sicché cominciai a [[minzione|orinare]] con sì grande abbondanza, dirigendo il getto così abilmente nei punti opportuni, che in tre minuti l'incendio fu spento, e il resto di quel mirabile edifizio, che era costato immensi tesori, fu salvato da una fatale rovina. (1921, p. 55)
*Comunque, il padrone dovette persuadersi ch'io ero un piccolo essere ragionevole, e cominciò a parlarmi: egli spiccava bene le parole, ma il suono della sua voce mi rintronava gli orecchi come il rumore di un mulino ad acqua. (1921, p. 80)
*Il [[nano]] della regina, che aveva la più piccola statura che mai si fosse vista in quel paese, quando ebbe trovato un uomo tanto più piccino di lui diventò insolentissimo, e non faceva altro che offendermi e tormentarmi. Mi guardava con cipiglio fiero e sdegnoso, e mi derideva sempre per la mia corporatura quando mi passava vicino, durante le mie conversazioni coi signori e le signore di corte, e aveva sempre qualche parola pungente sulla mia piccolezza. (1921, p. 95)