Socrate: differenze tra le versioni

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sposto l'unica che qui è definibile "attribuita", le altre qui non le consideriamo tali
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*{{NDR|[[Ultime parole]]}} O Critone, noi siamo debitori di un gallo ad Asclepio: dateglielo e non dimenticatevene! (da ''[[Platone#Explicit_3|Platone, Fedone]]'')
 
; Da ===''[[Diogene Laerzio#Vite dei filosofi|Diogene Laerzio, Vite dei filosofi]]''===
*Avendo così pochi [[bisogni]] che meno non si potrebbe, sono vicinissimo agli [[dei]]. (II, 27)
*Diceva che gli altri uomini vivono per mangiare, mentre lui mangiava per vivere. (II, 34)
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*{{NDR|Interrogato se bisognasse [[matrimonio|sposarsi]] o no}} In entrambi i casi ti pentirai.
 
; Da ===''[[Platone#Apologia di Socrate|Platone, Apologia di Socrate]]''===
*Vada come sta a cuore al dio. Alla legge si obbedisce. Difendersi si deve. (cap. 2)
*Certamente lo conoscete Cherofonte; [...] un giorno che era andato a Delfi, ebbe la faccia tosta di chiedere al dio [...] se ci fosse qualcuno più sapiente di me e la Pizia gli rispose che non c'era nessuno. (cap. 5)
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*Nessun male può accadere ad un uomo giusto, sia durante la vita che dopo la morte. (cap. 33)
 
; Da ===''[[Platone#Critone|Platone, Critone]]''===
*Mio caro Critone, questo tuo zelo sarebbe assai lodevole se fosse conforme a giustizia, altrimenti, più esso è insistente, più è biasimevole. (cap. 6)
*Se noi, prestando orecchio a quelli che non se ne intendono, roviniamo ciò che diventa migliore attraverso un sano esercizio e va, invece, in malora con pratiche dannose, che ne sarà della nostra vita? (cap. 8)
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*Far del male non è per nulla diverso dall'essere ingiusti. (cap. 10)
 
; Da ===''[[Platone#Gorgia|Platone, Gorgia]]''===
*A che genere di uomini appartengo? A quello di chi prova piacere nell'essere confutato, se dice cosa non vera, e nel confutare, se qualcuno non dice il vero, e che, senza dubbio, accetta d'esser confutato con un piacere non minore di quello che prova confutando. Infatti, io ritengo che l'esser confutati sia un bene maggiore, nel senso che è meglio essere liberati dal male più grande piuttosto che liberarne altri. Niente, difatti, è per l'uomo un male tanto grande quanto una falsa opinione sulle questioni di cui ora stiamo discutendo. Se dunque anche tu sostieni di essere un uomo di questo genere, discutiamo pure; altrimenti, se credi sia meglio smettere, lasciamo perdere e chiudiamo il discorso.
*La retorica, dunque, a quanto pare, è artefice di quella persuasione che induce a credere ma che non insegna nulla intorno al giusto e all'ingiusto.