Giulio Cesare (Shakespeare): differenze tra le versioni

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*La mansuetudine è la scala dell'ambizione in erba a cui volge la faccia chi sale in su; ma una volta che costui abbia raggiunto l'ultimo piolo, allora volge le spalle alla scala, sta a guardare le nuvole disprezzando quegli infimi gradini con cui poté salire. (Bruto: atto II, scena I, p. 229)
*Gli unicorni possono essere indotti in inganno per mezzo degli alberi; gli orsi per mezzo degli specchi; gli elefanti per mezzo delle buche; i leoni per mezzo delle reti, e gli uomini, infine, per mezzo dell'[[adulazione]]. (Decio: atto II, scena I)
*I [[paura|paurosi]] muoiono mille volte prima della loro morte, ma l'uomo di coraggio non assapora la morte che una volta. La [[morte]] è conclusione necessaria: verrà quando vorrà. (Cesare: atto II, scena II)
*'''Cesare''': Le idi di marzo sono arrivate. <br/>'''Indovino''': Sì, Cesare, ma non sono passate. (atto III, scena I)
*Ma io sono costante ed immutabile come la Stella dell'Orsa Minore alla cui fissità nessuna stella è pari, nell'intero firmamento. (Cesare: atto III, scena I; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber)